Rifiuti, quartieri sporchi. Il Comune striglia Aps

PADOVA. Cassonetti traboccanti di immondizia, cartacce per terra, bottiglie vuote per le strade, erbacce nei marciapiedi. Padova è più sporca?
C’è da dire che nelle scorse ore in città ha soffiato il forte vento di alcuni temporali, che ha aumentato la sensazione di sporcizia portando un po’ ovunque i rifiuti. E che i maleducati spesso gettano l’immondiazia fuori dai cassonetti. Ma le segnalazioni di degrado in città nelle ultime settimane sono aumentate. Soprattutto nei quartieri periferici e in zona stazione. Ieri mattina in particolare i maggiori disagi si sono visti all’Arcella, dove diversi cassonetti non sono stati svuotati. E i rifiuti lasciati al sole con il caldo diffondono effluvi per nulla gradevoli.

«Ci sono stati alcuni problemi, ma sono situazioni episodiche. Non c’è un disagio strutturale», fanno sapere da AcegasApsAmga, l’azienda che gestisce la raccolta rifiuti in città.
Ma ovviamente la polemica diventa subito politica. «La città è più sporca ed è sotto gli occhi di tutti – accusa il consigliere Pd Andrea Micalizzi – La giunta non è capace di fare il suo lavoro». Dall’altra parte l’assessore Cavatton, forte di un richiamo inviato all’azienda ancora a inizio giugno, raccoglie i frutti della sua determinazione: «In generale la pulizia e la raccolta dei rifiuti sta un po' alla volta migliorando, con tutte le difficoltà che ci portiamo dalla gestione precedente».

Rifiuti all’Arcella. Sulla situazione di ieri mattina all’Arcella AcegasApsAmga ha immediatamente avviato una verifica. «Si tratta solo di pochi cassonetti rispetto agli oltre 400 dell’indifferenziata presenti nel quartiere – spiegano – Ma c’è stato un problema: dobbiamo capire cosa non ha funzionato». Perché il camion passato il giorno prima non ha svuotato i cassonetti? «Faremo tutte le verifiche – assicurano i tecnici della multiutility – Potrebbero esserci state delle auto parcheggiate davanti che hanno impedito agli autisti di azionare il meccanismo di svuotamento».
Le accuse del Pd. Sul tema della città sporca però il Partito democratico nelle ultime settimane è andato all’attacco. «Altro che mancanza dei consigli di quartiere, qui manca un sindaco. Perché Bitonci è troppo impegnato a strillare ai gazebo della Lega invece che a lavorare per la città – commenta Micalizzi – Invece che tagliare gli sprechi, Bitonci ha tagliato i servizi e i risultati sono che la città è sempre più sporca e trascurata».
In rete è nato anche un gruppo Facebook, «Padova abbandonata» (che fa il verso al più famoso «Roma fa schifo»), che evidenzia le situazioni di degrado in città.

L’assessore rilancia. Da parte sua l’assessore all’Ambiente Matteo Cavatton si trova nel difficile ruolo di dover “vigilare” sul lavoro di AcegasApsAmga e contemporaneamente doverne difendere l’operato. «Fino ad oggi non è stata mai fatta una mappatura completa delle zone dove sono posizionati i cassonetti e del ritiro dei rifuti in città. Ho chiesto un report settimanale con tutti i passaggi e la loro frequenza. Non c'era nulla prima: per rimettere tutto in ordine ci vuole un po' di tempo», spiega.
Sul piano del controllo Palazzo Moroni ha messo in campo anche risorse proprie: «Abbiamo attivato la vigilanza dei cittadini per combattere il nomadismo dei rifiuti. E abbiamo aumentato le sanzioni nei confronti di chi porta da fuori Padova i rifiuti in città», chiarisce Cavatton. E nei prossimi mesi attorno ai cassonetti più “a rischio” potrebbero arrivare anche gli occhi elettronici: «C’è un progetto di videosorveglianza: 30 telecamere che sorveglieranno il decoro urbano».
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