Ripulivano all’estero le auto rubate: 2 arresti

PADOVA
A Praga ripulivano le auto rubate in Italia a società di noleggio, in particolare in Sicilia e Campania, per poi rimetterle nel mercato italiano e guadagnarci sopra centinaia di migliaia di euro. La Polizia stradale di Treviso e il compartimento del Veneto hanno sgominato un gruppo criminale guidato, secondo le accuse, da Alain Valle, 36enne ex promessa del rally residente a Povegliano e figlio di Fabio Valle, e da Marco Bortoluzzi, 42enne di Montebelluna e residente a Spresiano già noto alle forze dell’ordine per utilizzo ed emissione di fatture false, omessa dichiarazione Iva e dichiarazione fraudolenta. Indagato, insieme ad altre sette persone, anche Mauro Pollici, 63 anni di Treviso titolare dell’agenzia pratiche auto “Tutto pratiche” in piazza delle Istituzioni a Treviso, proprio a pochi passi dalla sede di Guardia di Finanza e Questura.
il meccanismo
È stata un’attività complessa quella portata a termine nelle ultime ore dagli agenti della Stradale di Treviso, coordinati dal sostituto procuratore Davide Romanelli. In particolare, dopo aver acquisito e analizzato il traffico telefonico di 25 utenze mobili per circa 700. 000 contatti e decine e decine di transiti di veicoli nella rete autostradale dell’intera penisola, gli investigatori sono riusciti a delineare le modalità operative del gruppo. Tutto iniziava con il furto del veicolo alla società di noleggio, siciliana o campana. Il mezzo veniva poi trasferito nella Marca occultando la sua reale provenienza attraverso una targa prova appartenente ad una società di Monselice appartenente a Bortoluzzi e dotandolo di numero di telaio abilmente contraffatto. L’auto a questo punto veniva nascosta da alcuni complici e, previo pagamento di una somma di volta in volta definita spesso all’uscita autostradale di Treviso Nord, finiva nella disponibilità di Valle e Bortoluzzi. A questo punto il mezzo era pronto per essere immatricolato in Repubblica Ceca, con targhe e documenti di circolazione locali, inducendo in errore anche le autorità straniere grazie a una società di import-export operante a Praga, la “M. B. PRAHA servizi S. R. O. ” appositamente creata da Bortoluzzi.
l’indagine
Un volta “ripulito” il veicolo veniva nazionalizzato per importazione nel territorio nazionale, quindi dotato di targhe e documenti italiani, e successivamente messo in vendita anche a più acquirenti, previo corrispettivo di rilevanti somme di denaro mediante l’utilizzo dei canali internet di vendita. Il tutto grazie alla copertura di una società operante nel commercio delle autovetture in via Marconi a Monselice e successivamente trasferita a Povegliano. È stata una donna di Ferrara, durante l’estate del 2018, a insospettirsi per i rallentamenti che si stavano verificando per l’immatricolazione della sua auto. E da un semplice controllo online è emerso che il numero di telaio dell’auto che avrebbe dovuto comprare era già collegato ad un’altra auto circolante sul territorio. Oltre a Valle e Bortoluzzi, la terza figura chiave è Pollici che, utilizzando il proprio ruolo “istituzionale” di agenzia di pratiche auto radicata da anni, permetteva di “raggirare” gli ignari acquirenti nella convinzione di aver fatto un regolare acquisto di autovetture. Apparentemente rendeva “lecita” la provenienza del veicolo rassicurando il cliente della buona riuscita dell’operazione commerciale ed in particolare nella nazionalizzazione del veicolo acquistato. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate sette auto (tra cui Fiat 500 e Smart) e sottoposte a sequestro preventivo tre Ferrari (una F110 Testarossa, una F50 ed una F140 Enzo Ferrari) del valore di sette milioni di euro, un Rolex e migliaia di euro in contanti. «L’acquisto di auto usate a prezzi troppo vantaggiosi spesso nasconde spiacevoli sorprese per gli acquirenti. Si deve sempre farsi dare le doppie chiavi originali, verificare la corrispondenza del telaio e diffidare di sistemi di pagamento in contanti o su carte prepagate» ha commentato il portavoce della Polizia Stradale del Veneto, Girolamo Lacquaniti. –
Giorgio Barbieri
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