Risparmio energetico Padova punta a fare lavori per 30 milioni

Una trentina di milioni di euro di interventi sul territorio, di cui quasi 25 solo in città. È la linfa cui il Padovano punta ad attingere nei prossimi anni aprendo centinaia di cantieri per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici. E possibilità di lavoro per le aziende locali. A questo progetto stanno lavorando Comuni e Province di Padova e Rovigo - più un’altra serie di piccole municipalità - e Fondazione Cariparo per accedere a fondi della Comunità europea: in ballo ci sono, complessivamente, 50 milioni di euro.
Progetto Elena.
La Commissione europea e la Banca europea degli investimenti (Bei) hanno creato, a partire dal 2010, uno strumento di assistenza tecnica - il progetto Elena, appunto - per facilitare la mobilitazione dei fondi per gli investimenti a favore della sostenibilità energetica a livello locale.
Il primo passo, in questo senso, è la richiesta alla Comunità europea di risorse per la programmazione di interventi di risparmio energetico da realizzare su edifici pubblici. Comuni, Province e Fondazione Cariparo si sono uniti per fare “massa critica” chiedendo due milioni di euro per la progettazione esecutiva dei lavori: il 90% è a fondo perduto, mentre il restante 10% verrà coperto dagli enti richiedenti. Un iter che si concluderà solo in autunno, con l’ufficializzazione della risposta, anche se le procedure avviate finora hanno già ottenuto riscontri incoraggianti.
A quel punto, con il via libera definitivo, gli enti locali partecipanti potranno bandire le gare nei confronti delle Esco - società operanti nel settore energetico - in grado di anticipare i soldi che la Bei emetterà a tasso agevolato. Capitali che gli enti locali ripagheranno con le risorse derivanti dal risparmio energetico immediato ottenuto con gli interventi di efficientamento.
Gli interventi.
Al momento si sa solo che la lista degli edifici da sistemare è lunga, con oltre 100 immobili - tra cui molte scuole - da sistemare nel solo Comune di Padova.
Molteplici le tipologie di intervento previste, che spaziano dall’introduzione di pannelli fotovoltaici al rifacimento di cappotti, finestre, caldaie e più complessivamente di tutto quanto fa domotica. A questi, si aggiunge la sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica, ad oggi grande fonte di dispendio di risorse.
Dal canto suo, la Comunità europea chiederà conto del risparmio realizzato, sia sul fronte energetico che per quanto riguarda la riduzione dell’emissione di anidride carbonica.
Gli obiettivi.
«In un momento di grande difficoltà come questo, in cui scarseggiano le risorse, stiamo cercando tutte le occasioni per attingere a bandi che convoglino investimenti in città» sostiene il sindaco reggente Ivo Rossi «il tema dell’efficientamento energetico è una chiave che fa breccia in Europa e, fortunatamente, la nostra città si dimostra competitiva e credibile a livello europeo». Del resto i fondi comunitari, spiega ancora Rossi, sono tra i pochi circolanti e fruibili in questo momento. A palazzo Moroni c’è un ufficio che lavora a ritmo sostenuto e pressoché dedicato alla ricerca di queste opportunità: «Siamo di fronte a un’opportunità impressionante - conclude il sindaco - non solo sul fronte della possibilità di sistemare gli edifici, ma anche di creare occasioni di lavoro per le aziende artigiane che operano sul territorio padovano».
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