Ristoratori, addio a Bovo chef e titolare del Venezia

Figura di spicco della cucina padovana, ha gestito il noto locale fino al 2002 Aveva 80 anni, lascia moglie e tre figli. I suoi piatti erano amati da politici e attori

È morto Giampaolo Bovo, uno delle figure storiche della ristorazione padovana, titolare sino al 2002 del ristorante Venezia, situato in una vecchia casa dove oggi sorge l’Hotel Galileo. Aveva 80 anni ed abitava in corso del Popolo. Lascia la moglie Dea Dal Gallo e i tre figli Enrico, gestore del bar-ristorante Venexino in via san Fermo, Andrea, titolare di una tabaccheria a Campodarsego e Franco, informatore scientifico. I funerali si terranno giovedì nel Tempio della Pace, alle 10.45.

Bovo senior è stato anche per decenni uno dei dirigenti più attivi dell’Appe, oggi guidata da Erminio Alajmo e Filippo Segato. Dal 1985 al 2000 ha ricoperto la carica di vice-presidente ai tempi del longevo Pino Colucci. Erano anche gli anni in cui la sede di via Berchet 16 (oggi spostata in via Savelli) era frequentata anche da Silvano Cristofanon, gestore del Montegrande, Franco Ruzza, del servizio catering omonimo e di Flavio Soranzo, del Piroga, deceduto anni addietro. La medesima carica è passata al figlio Andrea dal 2000 al 2003. Ma Giampaolo era prima di tutto un ristoratore, che in cucina amava soprattutto la qualità e la sicurezza alimentare. Non a caso, in pochi anni, da chef di alto rango, aveva portato alle stelle quella che una volta era la vecchia osteria, proprio con le frasche davanti, Venezia, detta anche “Da Naso”, aperta nel lontano 1927 dal nonno Dante, dove si fermavano anche tutti i carrettieri padovani diretti in Riviera del Brenta e a Mestre-Venezia. Un’“ombra” di vino, un cicchetto con polpettine oppure con trippe di giornata e via, di corsa, per la vecchia strada che portava a Dolo, Mira, Noale e a Treviso. Il periodo d’oro del suo locale è stato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, quando al Venezia andavano a mangiare non solo i presidenti della Fiera, tra cui Bepi Gottardo e Ferruccio Macola, ma anche tutti i politici e gli imprenditori più noti tra cui Settimo Gottardo, Paolo Giaretta, Gianni De Michelis, Rosy Bindi ma anche attori come Valeria Marini e Renato Pozzetto.

«In pratica per anni e anni il Venezia, locale semplice, ma arredato con gusto, è rimasto il ristorante preferito di tutti quelli che avevano a che fare con la fiera» sottolinea Plinio Romagna, ex responsabile ufficio stampa di PadovaFiere. «Quasi tutti i clienti più importanti chiedevano di andare a pranzo o a cena da Bovo. Tra le specialità più note spaghetti all’astice e tartare di tonno. Giampaolo, poi, era un personaggio di altri tempi. Un vero signore».

Felice Paduano

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