Rocca assediata dai turisti In fila in 30 mila nel 2017

Crescono i flussi turistici verso il complesso monumentale di Monselice In crescita anche i pellegrini impegnati nel Cammino di Santiago de Compostela 

MONSELICE. Sono 24 mila i visitatori paganti che salgono a 30 mila se si considerano anche quelli legati ai vari eventi ospitati tra le mura del Castello. Sono le presenze totalizzate nel 2017 dal complesso monumentale della Rocca di Monselice, di proprietà della Regione e gestito dalla società immobiliare Marco Polo, la stessa che segue anche villa Contarini a Piazzola sul Brenta e Palazzo Torres Rossini a Venezia. Tra i 24 mila che hanno fatto tappa nel maniero, nell’antiquarium longobardo, al Museo delle Rarità di Carlo Scarpa, nel parco archeologico del Colle della Rocca e al mastio federiciano ci sono anche diversi turisti stranieri (il 25%). Gli altri seimila sono arrivati per partecipare a convegni, matrimoni civili, rassegne teatrali, concerti e cinema all’aperto, buffet per inaugurazioni di vario genere, mercatini e gare di arcieri. Intanto da marzo è ufficialmente cominciata la stagione 2018. Il Castello è aperto tutti i giorni: al mattino le visite guidate si susseguono dalle 9 alle 11, al pomeriggio dlle 15 alle 17. Da aprile, tempo permettendo, partiranno le aperture festive del mastio federiciano: una squadra di operai del Parco Colli sta lavorando per sistemare il sentiero che conduce alla sommità del colle della Rocca. Non solo i turisti interessati alle bellezze storiche o ai grandi eventi cittadini: tra coloro che arrivano ogni anno all’ombra della Rocca ce ne sono diversi che lo fanno per motivi religiosi. Secondo i dati dell’ufficio turistico, nel 2017 sono stati almeno un centinaio. E non è una scelta casuale: «Monselice è città giubilare per la presenza del Santuario delle Sette Chiese. È situata sul tracciato delle antiche vie romane di collegamento con il nord Europa e rappresenta uno snodo fondamentale per la via Romea Germanica, il cammino di Santiago e quello di Sant’Antonio» spiega Riccardo Ghidotti, «A Monselice si trovano l’associazione Amici del Cammino di Santiago de Compostela, che presiedo, e l’associazione Triveneta Amici di Santiago sulle antiche vie dello Spirito, che ho fondato. Siamo autorizzati a timbrare le credenziali dei pellegrini». In particolare i contrassegni che vengono attribuiti sono due. Il primo è composto dal giglio di Santiago, che raffigura al tempo stesso anche una spada e una croce, e da una conchiglia sovrastata dalla croce dei Templari riprodotta nel sigillo medievale della comunità templare di Monselice. Il secondo invece ritrae un pellegrino assieme ai quattro monumenti e luoghi più significativi della città: l’antica Pieve di Santa Giustina, la chiesa di San Giacomo (dove è custodita la reliquia del dito dell’apostolo), la Porta romana e l’oratorio di San Giorgio (che ospita le spoglie di alcuni martiri, tra i quali san Valentino, traslate dalle catacombe di Roma). I timbri sono disponibili nella sede dell’Accademia monselicense, presso l’ufficio turistico e al museo San Paolo. «Rivestono un valore affettivo e simbolico importante, perché certificano che chi li ottiene è effettivamente un pellegrino» sottolinea Ghidotti.

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