Rotatoria in zona industriale oggi inizia il cantiere

MONSELICE. Prevista per oggi l’apertura del cantiere per la realizzazione della nuova rotatoria di accesso alla zona industriale. Il rondò, il secondo dei tre che rientrano nell’accordo di programma...

MONSELICE. Prevista per oggi l’apertura del cantiere per la realizzazione della nuova rotatoria di accesso alla zona industriale. Il rondò, il secondo dei tre che rientrano nell’accordo di programma legato ad Agrologic, sorgerà tra la Rovigana e via Umbria. «È un’opera importante perché mette in sicurezza un tratto di strada teatro in passato di diversi incidenti, alcuni molto gravi», spiega l’assessore Andrea Tasinato. «Chi arriverà da Rovigo per entrare in zona industriale percorrerà la rotatoria e prenderà via Umbria e via Lombardia. Non si potrà più proseguire dritti e svoltare a sinistra più avanti, imboccando viale Tre Venezie. Per il momento l’idea è di far valere questo solo per i camion, ma io vorrei estenderlo anche alle auto. Allo stesso modo per uscire dalla zona industriale e dirigersi verso Padova bisognerà passare per via Lombardia e attraversare il rondò».

Tasinato assicura che i disagi determinati dalla costruzione dell’opera saranno limitati. La consegna è prevista entro metà settembre, dopodiché si inizierà a realizzare la terza rotatoria prevista, quella di accesso al polo Agrologic.

Rosina. Intanto il consigliere Emanuele Rosina ha elaborato una proposta per rispondere alle richieste dei residenti di via Savellon Molini e di viale della Repubblica, i quali nei mesi scorsi avevano segnalato i pericoli per pedoni e ciclisti dal continuo passaggio di camion e auto a velocità sostenuta nel tratto che attraverso la nuova rotatoria di via Padova collega la statale con il centro di Monselice. «L’idea prevede», spiega, «l’attraversamento del canale Bagnarolo con un ponte ciclopedonale che colleghi via Savellon e la pista ciclopedonale da sviluppare sulla sommità dell’argine in entrambe le direzioni, sia verso Pernumia sia verso viale della Repubblica, dove arriverebbe all’altezza dei due distributori. Così si garantirebbe la sicurezza di chi si muove a piedi o in bici, che per raggiungere il centro eviterebbe di percorrere la strettoia esistente lungo la strada. In seguito ai lavori eseguiti alcuni anni fa sull’argine, la pista è praticamente già fatta, per realizzarla servirebbe al massimo un anno e il costo sarebbe di gran lunga inferiore a quello necessario per la ciclabile di via Piave. Quanto al divieto di transito dei mezzi pesanti, ritengo non attuabile il restringimento della carreggiata con ostacoli fissi. Si possono invece fare controlli mirati con la polizia locale, anche in borghese».

Davide Permunian

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova