Rubano piange Giada: l’ultimo saluto alla 23enne

RUBANO. Sembrava un matrimonio, con un tripudio di fiori bianchi e i fiocchi candidi ad adornare i banchi della navata centrale della chiesa di Rubano, come ad attendere il passaggio di una sposa. Era invece il funerale di una ragazza di appena 23 anni, Giada Rebellato, scomparsa martedì a causa dalla leucemia che neanche un trapianto aveva saputo guarire. Non è stato un addio tra le lacrime, sebbene molti dei presenti che affollavano la chiesa di Rubano avessero gli occhi lucidi e il fazzoletto in mano. E’ stato l’ultimo saluto accompagnato dalle voci degli amici, che hanno animato la messa, cantando e suonando.
E anche il parroco, don Danilo Miotto, ha avuto la sensazione del matrimonio, tanto che l'omelia non si è svolta con parole o discorsi come di consueto, bensì con la distribuzione ai presenti delle tante rose bianche sfilate dalle ceste, come se fossero una bomboniera, che avrebbe dovuto ricordare a tutti la giovane Giada. Le parole sono state affidate al Vangelo, con la lettura della morte e della resurrezione di Cristo. E alla poesia “La morte non è niente” di Sant’Agostino.
Le note dell’Ave Maria hanno commosso i tanti presenti, tra cui gli amici di Giada, i compaesani, i parenti e gli amici dei genitori, i colleghi della madre, il sindaco Sabrina Doni. Un lungo applauso finale ha accompagnato Giada mentre si avviava all’uscita della chiesa. Giada Rebellato era studentessa di Lingue all’università e da cinque anni lottava contro la leucemica, sempre combattiva, senza mai perdere le speranze, anche quando le cure non facevano effetto o le conseguenze del trapianto la lasciavano spossata. Sembrava essersi ripresa, dopo il trapianto di midollo avvenuto a Roma un anno fa, ma un improvviso rigetto ha spezzato le speranze e la sua giovanissima vita.
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