"Rubò 700mila euro all'avvocato": segretaria rischia il processo

PADOVA. Rischia il processo Giovanna Formentin, l’ex segretaria dell’avvocato Giorgio Fornasiero che, secondo le risultanze di un’inchiesta della procura di Padova, avrebbe “spogliato” il suo datore di lavoro di ben 733 mila euro. Ma forse è un rischio che l’impiegata 45enne, residente a Due Carrare in via Manzoni, vorrebbe evitare. La procura ha già formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio: l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 8 giugno davanti al gup Mariella Fino. Ma intanto la difesa dell’impiegata ha avviato trattative per il risarcimento dei danni con l’obiettivo di chiudere il conto con la giustizia attraverso un rito alternativo, rito che consente all’imputato di beneficiare dello sconto della pena fino a un terzo.
Giovanna Formentin (difesa dall’avvocato Marco Ravazzolo) deve rispondere di truffa continuata con l’aggravante di aver cagionato alla persona un danno di rilevante gravità e di aver commesso il fatto con abuso di relazioni d’ufficio, di falso in scrittura privata e di indebito utilizzo di carte di credito, bancomat e altri titoli di pagamento; con lei sono imputati di concorso in riciclaggio (sempre con l’aggravante di aver provocato un danno consistente) la sorella Marina Formentin, 43 anni, e il marito Mirco Menegazzo, 47, entrambi residenti a Due Carrare in via Brassalene (avvocato Elena Contarini); la madre Luciana Bellini, 74 (avvocato Elena Contarini), e il fratello Francesco Formentin, 46, entrambi residenti a Due Carrare in via Da Rio (avvocato Luca Donegà).
Assunta nel 1990 come segretaria, Giovanna Formentin era diventata “l’ombra” dell’avvocato Fornasiero, già assessore comunale Dc negli anni '80 e presidente dell'Esu (Ente per il diritto allo studio universitario). Era la collaboratrice che godeva della fiducia assoluta e totale del legale, tanto da occuparsi della gestione della cassa dello studio (con sede in Riviera Ponti Romani) e da ottenere, nel tempo, deleghe via via più ampie fino alla consegna della tessera bancomat per accedere ai conti e al numero della password per operare online grazie al sistema homebanking. Nel corso degli anni la segretaria avrebbe prelevato soldi (in contanti o tramite assegni compilati con sigle e firme false) da due conti accesi nella Cassa di Risparmio di Padova e da un conto acceso in Veneto Banca che il legale era convinto fosse stato estinto per duo esplicito ordine.
Come emerso dalla ricostruzione eseguita dal commercialista Carlo Pampaloni, consulente della vittima, tutto il danaro prelevato era stato trasferito altrove dalla madre, dalla sorella, dal cognato e dal fratello della segretaria con una serie di tortuosi movimenti contabili.
L’avvocato Fornasiero – condannato a due anni e 6 mesi per tentata concussione nell'ambito di un'operazione per l'individuazione e la scelta della nuova sede Arpav, ora in attesa del giudizio d’appello – si è costituito parte civile assistito dal collega Fabio Pinelli. Attualmente sono sottoposti a sequestro preventivo beni per di 551.561 euro, di cui risultano intestatari la madre, la sorella e il cognato di Giovanna Formentin.
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