Rugby, caos al ritiro Azzurri

I giocatori in Alto Adige: la Fir chiede di liberare le stanze e tornare nei club, loro restano in attesa di nuovo accordo sui premi
Filippo Alfero, 09.11.13, Torino, Stadio Olimpico, Rugby Test Match Italia-Australia, nella foto: la nazionale schierata durante l'inno nazionale, Parisse, Castrogiovanni
Filippo Alfero, 09.11.13, Torino, Stadio Olimpico, Rugby Test Match Italia-Australia, nella foto: la nazionale schierata durante l'inno nazionale, Parisse, Castrogiovanni

PADOVA. Dal 3 giugno, primo giorno delle trattative fra Federazione Rugby (Fir) e i giocatori azzurri (Gira) erano iniziati i tuoni.

Ieri mattina con l'ordine di liberare le camere dell'hotel a Villabassa in Alto Adige è scoppiato il temporale: il raduno in vista di England 2015, il mondiale di rugby al via a settembre, è finito prima di essere iniziato.

"Sono andati via" dice la Fir, "Ci hanno mandato via" replicano i giocatori. Quaranta quelli invitati al raduno per scremarne 30 per il mondiale. Una Nazionale per metà veneta, come in nessun altro sport. Sui 40 convocati dal Ct Jacques Brunel 6 sono di Padova (Sarto, Rizzo, Ghiraldini, Bortolami, Marco Barbini, Mauro Bergamasco, sette se si considera Tommaso Allan, nato in Italia per l'incontro della mamma rugbista con il padre scozzese allora in forza al Petrarca), 5 sono di Venezia (Minto e Campagnaro di Mirano, Giazzon di Venezia, De Marchi di Jesolo, Bacchin di San Donà), 3 di Treviso (Favaro, Benvenuti, Visentin), oltre a 7 non veneti ma in forze alla Benetton Treviso (Esposito, Morisi, Ragusi, Zanni, Gori e i rientranti Barbieri e McLean).

Al raduno erano esentati per gli impegni nel Top 14 francese di Castrogiovanni e capitan Parisse che sabato sera ha festeggiato la vittoria del campionato con il suo Stade Français battendo Clermont 12-6.

La premessa.

Tutto è iniziato ad aprile quando Alfredo Gavazzi, presidente della Fir, nell'occasione dell'incontro bilancio con la stampa relativo al Sei Nazioni disse: "è mia intenzione non pagare più la presenza ai raduni azzurri, ma di scommettere una cifra più alta per il passaggio ai quarti ai mondiali (obiettivo mai centrato dall'Italia)". 50mila euro a testa per 30 giocatori (1 milione e mezzo) e nulla in caso contrario. Il tutto condito da un commento caustico: "Non ci sono finito io al quindicesimo posto". La prima clamorosa reazione avvenne via twitter con un hastag significativo #portarispetto inviato in rete da capitan Parisse e come un'onda da tutti gli azzurri. Matteo Barbini (fratello di Marco, anch'egli ex azzurro) presidente del sindacato Gira s'è seduto sul tavolo delle trattative partendo da quanto i giocatori chiedevano, per un impegno che da ieri arriverà sino ai primi di ottobre (o più in caso di passaggio ai quarti per le prime due di un girone che vede anche Francia, Irlanda, Romania e Canada): 9 mila euro per i 40 giocatori convocati a giugno e 12mila per i 30 che proseguiranno a settembre. Pur riconoscendo la scelta meritocratica chiesta da Gavazzi. In tutto fanno 720mila euro di impegno. La Fir per il Mondiale 2011 in Nuova Zelanda ne spese 450mila. La trattativa non ha trovato sinora compromessi, e ieri sera i giocatori si sono comunque presentati al raduno. Poi stamane la clamorosa scelta della Fir di liberare i giocatori a disposizione dei rispettivi club.

Ecco le due versioni di Fir e Gira.

"Sono deluso dall'atteggiamento assunto dagli atleti - ha dichiarato il Presidente federale Alfredo Gavazzi - non tanto per la situazione contingente ma perchè tale decisione denota la non volontà di investire sulle proprie capacità sportive". Molto contrariata la Fir che sul sito federale afferma di aver "preso atto della volontà manifestata dai giocatori di non prendere parte agli allenamenti e di non indossare materiale sportivo Fir sino al raggiungimento di un accordo economico". La Fir aggiunge che ciò "non cambia la volontà del Consiglio Federale - pienamente condivisa dallo staff della Squadra Nazionale - di raggiungere un accordo economico con i giocatori basato non sulla semplice partecipazione alle finestre internazionali ma su concreti principi meritocratici legati alla performance. Principi che, come già ribadito pubblicamente dai vertici federali, saranno alla base di tutti i futuri accordi tra Fir e atleti della Nazionale. Una proposta definitiva è già stata presentata, in questi termini, ai rappresentanti dei giocatori".

Ed ecco quella dei giocatori.

"Scene dal film 'il delitto perfetto': la Fir ha comunicato ai club di provenienza che i giocatori da domani sono a loro disposizione (così se non si presentano agli allenamenti rischiano sanzioni) e ha comunicato all'albergo di Villabassa che le camere andranno liberate. L'hotel ha dunque invitato i giocatori ad abbandonare la struttura entro e non oltre mezzogiorno. Alla faccia dell'abbandono del raduno da parte degli azzurri!". Il Gira parla di "clamorosa dichiarazione inveritiera della Fir.: i giocatori si sono tutti presentati al raduno e resteranno al raduno! A questo punto chi si è assunto al responsabilità di fare un comunicato lesivo dell'onore e del decoro sportivo di ben 40 atleti nazionali di rugby, si assumerà le proprie responsabilità di fronte agli organi di giustizia sportivi e ordinari. La verità e tutta un'altra: stamattina i giocatori hanno chiesto un incontro al presidente Gavazzi, il quale l'ha negato per impegni personali. Vista la situazione generale, i responsabili della Fir hanno dichiarato lo scioglimento del raduno invitando i giocatori ad andarsene. Tuttavia, per rigirare la situazione a proprio favore, contestualmente all'ordine di allontanarsi dato ai giocatori è stato divulgato un comunicato che, come detto, ha rappresentato i fatti in maniera difforme dal vero". "Ciò fatto - si legge nella nota del sindacato - è arrivato un invito a Calvisano all'indirizzo di una delegazione di rugbisti: in parole povere, prima si è sparato contro gli azzurri e poi si è tesa loro la mano. Vero è, piuttosto, che nessun accordo è stato raggiunto tra i Nazionali di Rugby e la Fir. E non ci si riferisce solo alla questione dei compensi, ma anche a tutte le altre tematiche già messe sul tavolo della trattativa. I presupposti per la riuscita della spedizione azzurra ai Mondiali di Londra, dunque, sono pessimi, e non si vedono margini per ricucire lo strappo. Tutto ciò che Parisse & co. chiedono è solo una riapertura del dialogo ed un incontro di persona con il Presidente, che sembra avere, tuttavia, impegni più pregnanti. Mandare tutti a casa, dunque, è il bel modo di affrontare i problemi, e ancora 'migliore' è il tenore dell'odierno comunicato stampa federale. Che almeno si usi l'onestà intellettuale di presentare la realtà dei fatti in modo chiaro. Non ci sono parole".

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova