Rugby, il Petrarca Padova torna campione d'Italia

PADOVA. Petrarca campione. Scudetto scucito ai campioni, sette anni dopo la finale a Rovigo. Sipario sul dominio seriale degli ex campioni d’Italia di Calvisano. Con onore, va detto, perché Brunello ha inventato un piano di gioco capace di tener a galla i suoi sin quasi allo scadere, nonostante 4 titolari fuori uso.
Troppi errori, due mete gettate al vento, paradossalmente nella fase in 15 contro 14 per giallo a Cannone.
Scudetto numero 13 (uno in più di Rovigo) nel sole del Plebiscito davanti a 6500 spettatori a sigillare un’annata dove il Veneto domina a ogni livello.
Una meta a testa, differenza al piede, con il Calvisano a tener palla sterilmente senza far punti, Petrarca rigoroso in difesa e cinico a punire e a trovare punti quasi ad ogni discesa in attacco. Anche se lo score dice che Padova è sempre stata in vantaggio, nel saliscendi delle emozioni ci sono stati tre momenti in cui l’inerzia della partita poteva invertirsi.
Il timbro se non la certezza arriva a meno 9’dal fischio finale: Calvisano si rifà sotto a meno 5 (16-11), a una meta dalla vittoria dopo tanto possesso, tanti errori e pochi punti incassati. In tribuna nonostante il caldo passa un brivido, che l’impresa alla fine non si compia. Il Petrarca trova una touche in attacco e quasi combina un pasticcio nel trasmettere l’ovale a Francescato.
L’ovale ha un sussulto ma resta nelle mani del mediano di mischia, palla a Michieletto che dritto per dritto buca la difesa, e su quella ruck i tuttoneri aspettano che Andrea Menniti Ippolito si sistemi al centro del campo a gradi zero e dieci metri prima della trincea tuttonera, 42 dalla porta, poi gli arriva palla e, tempo d’impiego, spara il suo drop, un lungo colpo di mortaio a piovere in mezzo all’acca: 19-11.
Vien giù lo stadio.
Più 8 e quindi sopra il break e non basta nemmeno una meta trasformata per mettersi in pari. E l’ossigeno manca per essere lucidi e ripartire.
I nervi hanno fatto il resto per chiudere nonostante altri affondi di Calvisano, respirando con un calcio a liberare del neo entrato Rizzi, e ancora un’altra prova di sfondamento di Michieletto, un pasticcio dei bresciani in area di meta, finché l’ala Susio viene intrappolato e costretto al fallo di tenuto.
La punizione viene sparata in tribuna da Menniti Ippolito che agita il braccio il segno di vittoria e dà il via alla festa al Plebiscito.
Questo il tabellino della finale: PETRARCA PADOVA V PATARÒ CALVISANO 19-11 MARCATORI: p.t. 21’ drop Menniti-Ippolito (3-0); 31’ cp. Menniti-Ippolito (6-0); s.t. 1’ m. Rossi tr. Menniti-Ippolito (13-0); 12’ cp. Novillo (13-3); 20’ m. Pettinelli (13-8); 23’ cp. Menniti-Ippolito (16-8); 28’ cp. Novillo (16-11); 31’ drop Menniti-Ippolito (19-11) PETRARCA PADOVA: Ragusi (32’ st. Rizzi); Capraro, Riera, Bettin, Rossi; Menniti-Ippolito, Sùa (13’ st. Francescato); Trotta, Lamaro, Conforti (17’ st. Nostran); Saccardo (cap., 21’ st. Michieletto), Cannone (16’ st. Gerosa); Rossetto (10’ st. Scarsini), Santamaria (21’ st. Delfino), Borean (16’ st. Acosta) All. Marcato PATARÒ CALVISANO: Tuimavave; Balocchi, Chiesa (38’ st. Dal Zilio), Mortali, De Santis; Novillo, Semenzato (10’ st. Casilio); Tuivaiti, Zdrilich (21’ st. Archetti), Pettinelli; Andreotti, Cavalieri; Zilocchi, Morelli (cap, 22’ st. Giovanchelli), Fischetti All. Brunello Arbitro: Liperini Cartellini: 5’ st. giallo Cannone (Petrarca Padova) NOTE: terreno in ottime condizioni. 6500 spettatori circa Man of the Match: Mennini-Ippolito (Petrarca Padova) Calciatori: Menniti-Ippolito (Petrarca Padova) 3/3; Novillo (Calvisano) 2/3.
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