Salmaso con Boischio per la continuità Due per l’alternativa

SANT’ANGELO DI PIOVE. Sarà una sfida a tre, e tutta fra uomini, quella per le elezioni amministrative del 31 maggio. Il gruppo di maggioranza punta su Mariano Salmaso, candidato sindaco per la lista “Uniti per Sant’Angelo”. Classe 1964, santangiolese, una laurea in Statistica ed Economia, è impiegato nell’ambito dell’approvvigionamento aziendale ed è assessore uscente alla Cultura, Scuola, Pace e Diritti umani. In lista con lui ci sono il sindaco Romano Boischio; Placido Degan, ex assessore allo Sport nella giunta Boischio; Adriano Magro, assessore ai Lavori pubblici; Moreno Maniero, capo della protezione civile e consigliere delegato alle energie alternative e Saverio Marise, presidente dell’Avis di Sant’Angelo. Il secondo candidato alla fascia tricolore è Lorenzo Tasca. Classe 1951, ex responsabile dei servizi generali per un’azienda locale e oggi in pensione, ha un passato nelle fila della Democrazia cristiana. Sindaco dal 1994 al 2000 è stato consigliere comunale di opposizione nei quattro anni successivi. L’ex primo cittadino oggi si presenta a capo della civica “Una nuova partenza”. Con lui in lista ci sono Paolino Bedon, ex amministratore locale; Cristiano Berto, candidato sindaco contro Boischio nella tortala elettorale precedente; Maristella Chinello e Angela Furlanetto, insieme a Berto oggi consiglieri all’opposizione. La terza lista è quella della Lega nord (l’unica politica) che candida a sindaco il segretario di sezione: l’avvocato quarantatreenne Fabrizio Daniele. Con lui ci sono Massimo Universi (capolista), già consigliere provinciale a Venezia e il fedelissimo Angelo Mondini, militante di partito. Niente da fare invece per la lista “Si può” lanciata da Fiorenzo Salmaso, anche lui ex amministratore locale. «Abbiamo tentato di formare un'ampia coalizione alternativa alla lista di Boischio», ha detto, «ma qualcuno ha chiuso a qualsiasi possibilità, precludendo l'accesso ai partiti e ai simboli, senza un tavolo di concertazione con gli attori in campo ma definendo la lista "apartitica", seppur includente alcuni vecchi nomi della politica santangiolese». «Preso atto della discesa in campo di tre liste, delle quali due nell'area di centro destra», ha concluso, «si è ritenuto opportuno non presentarne una quarta, per non deludere e mandare allo sbaraglio giovani che avevano aderito con entusiasmo in una inevitabile frammentazione di voti».
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