Salone Volpato, 110 anni e lode Ed Egidio fece la barba al Duce

SAONARA. Tutto comincia il 9 giugno del 1909 in via XX Settembre, che in seguito diventerà via Roma: Egidio Volpato, classe 1888, apre una piccola bottega di barbiere. Centodieci anni dopo i suoi nipoti e pronipoti continuano con successo l’attività del bisavolo, e in questo fine settimana hanno festeggiato il prestigioso traguardo.

In oltre un secolo di vita il negozio ha cambiato più volte sede ma sempre dentro la zona centrale di Saonara, e il testimone di Egidio è stato raccolto prima dai figli Giuseppe e Costantino, e nel 1960 dai loro quattro figli: Dobrillo, Silvano, Dino ed Egidio. Nel tempo Dobrillo e Silvano prendono altre strade, mentre Dino ed Egidio decidono ad un certo punto di fare un salto di qualità, e nel 1991 trasformano il loro negozio nel salone “Primo Piano” di acconciatura per uomo e donna in piazza Borgato. Nel 1993 entra in attività anche Marco, figlio di Dino, e nel 1999 lo raggiunge la cugina Elena, figlia di Egidio, completando la quarta generazione.

«Devo tutto ai miei formatori, ovvero all’accademia dei parrucchieri di Venezia che ho frequentato negli anni Ottanta» esordisce Egidio Volpato «Lì ho imparato a dare nuova vitalità a questo mestiere. Oggi anche il nostro settore affronta momenti difficili: ma le difficoltà si superano appoggiandosi a fornitori seri e non solo seguendo, ma anticipando le novità della moda, come sovente facciamo noi».

Tanti i ricordi e tante le storie di famiglia in più di un secolo: come quella di Costantino, che arrivò a far la barba nientemeno che a Benito Mussolini. «Nel 1942 mio padre era a Bari, in attesa di imbarcarsi» racconta Egidio «All’improvviso fu prelevato e portato a Roma, al Ministero della Guerra. Quando gli venne mostrato il suo ufficio capì che era avvenuto uno scambio di persona, e lo spiegò: ma lo tennero comunque lì come barbiere. Sotto il suo rasoio passarono gerarchi, onorevoli, ministri e anche Benito Mussolini, che arrivava accompagnato da una scorta armata e non diceva mai una parola».

Alla pensione per ora i fratelli Volpato non pensano. «L’età sarebbe giusta, ma non lo spirito» conclude Egidio «Comunque ora sono i nostri figli a tenere le redini». —

Patrizia Rossetti

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