San Martino, Fiorello e Nadia restaurano il capitello vandalizzato
A maggio il manufatto di via Sant’Andrea era stato danneggiato dai vandali. Marito e moglie lo fanno rivivere

Ai primi di maggio, in via Sant’Andrea a San Martino di Lupari, un capitello votivo, simbolo di fede e memoria collettiva, era stato preso di mira dai vandali. Un gesto vile che aveva indignato l’intera comunità, colpendo non solo un manufatto artistico, ma anche un punto di riferimento identitario, un segno silenzioso della storia e della devozione di generazioni. L’amarezza, però, non ha spento la voglia di reagire.
I volontari del restauro
A dimostrarlo sono Fiorello Stefanato e la moglie Nadia, gli stessi che anni fa avevano affrescato il capitello con dedizione e maestria. Oggi, armati di pennelli, colori e tanta pazienza, stanno riportando alla luce le sfumature e i dettagli che qualcuno aveva cercato di cancellare, restituendo dignità a un luogo amato.
Il sindaco Nivo Fior, che ha voluto incontrarli di persona, racconta: «C’è chi distrugge e chi costruisce. Tutti ricordiamo quel gesto vile: un atto che ha ferito il cuore del nostro senso civico. Ma San Martino di Lupari ha un grande cuore, fatto di persone che non si arrendono all’inciviltà, ma rispondono con dignità, coraggio e amore per il bene comune».

I coniugi Stefanato lavorano senza clamore, mossi dalla stessa passione che li aveva portati anni fa a prendersi cura del piccolo edificio sacro. Ogni tratto di pennello è un segno di resistenza contro l’oblio e il degrado, un atto di amore silenzioso ma potente.
«Tra queste persone», prosegue il sindaco, «ci sono loro, che oggi, con lo stesso spirito di allora, stanno restaurando il capitello, riportando luce dove qualcuno aveva tentato di spegnere la bellezza. Ho trascorso del tempo con loro, ed è stato emozionante vedere quanta dedizione e rispetto mettano in ciò che fanno».
Il sindaco: un bell’esempio di comunità
Il capitello di via Sant’Andrea, dedicato alla devozione popolare, tornerà presto a risplendere come un tempo. L’iniziativa, pur nata da un atto vandalico, si è trasformata in un’occasione per riaffermare un’identità comunitaria che non si piega alle offese. «Credo», conclude Fior, «che questo sia lo spirito autentico di San Martino di Lupari: noi siamo sempre e solo al fianco di chi costruisce, propone, protegge e dimostra amore per la nostra comunità. A nome mio e dell’amministrazione, grazie a loro e a tutti i cittadini che, in silenzio, ogni giorno fanno del bene e custodiscono la bellezza». —
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