Sbanda e si schianta muore in auto a 21 anni

MERLARA. La sua auto, la sua passione. La stessa Peugeot che aveva scelto come simbolo della sua pagina Facebook, quella stessa auto l’altra sera è diventata la sua prigione. Kevin Gobbi, giovane autotrasportatore di 21 anni, è morto intrappolato tra le lamiere. Si è schiantato contro un ponte in cemento e poi contro una recinzione in ferro, al termine della lunga via Stradona che da Merlara porta a Castelbaldo. Per lui non c’è stato nulla da fare: l’impatto, violentissimo, gli ha tolto la vita all’istante.
La tragedia è avvenuta alle 23.30 dell’altra sera, ben fuori dal centro abitato di Merlara, davanti al mobilificio Baccaro Amorino. Kevin, che viveva a poco meno di cinque minuti di strada dal luogo dell’incidente, stava guidando la sua Peugeot 306. La classica auto “tappata”: Kevin l’aveva trasformata in un piccolo tempio del tuning, tra adesivi, installazioni e modifiche varie.
Il giovane si stava dirigendo verso Castelbaldo, dopo una serata passata a casa di un’amica e una piccola sosta al bar con gli amici di sempre. Ad un certo punto ha perso il controllo del mezzo, è finito sul ciglio della carreggiata opposta e si è schiantato contro il ponticello in cemento che consente l’accesso nel mobilificio. La vettura ha travolto e divelto anche la recinzione che delimita l’ingresso all’azienda, terminando poi la carambola contro la cinta in ferro dalla parte opposta del passaggio.
La parte anteriore della Peugeot è andata letteralmente distrutta, trasformandosi in un ammasso di lamiere che non hanno lasciato scampo al guidatore. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Este, i carabinieri di Santa Margherita d’Adige e il personale del Suem di Monselice: Kevin era già morto e la vera difficoltà è stata liberare il suo corpo dall’abitacolo dell’automobile. L’autorità giudiziaria di Rovigo non ha nemmeno disposto il sequestro della salma e del mezzo, vista la chiara dinamica dell’incidente: l’alta velocità e il fondo reso viscido da una sottile coltre di ghiaccio sono state le cause fondamentali della tragedia.
Il corpo senza vita del giovane automobilista si trova ora nella camera mortuaria del “Madre Teresa” di Schiavonia, mentre la carcassa della Peugeot è stata affidata alla Racing Service di Megliadino San Fidenzio. «Non sappiamo dove stesse andando di preciso» dice il fratello Thomas «So che era stato da un’amica a Castelbaldo, e che si era fermato qualche minuto al bar. Aveva detto che sarebbe rincasato per cambiarsi, visto che era praticamente in pigiama. Forse ha cambiato idea ed è ritornato nuovamente a Castelbaldo, dato che stava andando in direzione opposta a quella di casa». Quanto all’incidente: «Kevin era un appassionato di motori e amava la velocità, ma era anche un ragazzo e un automobilista molto attento: deve essere successo qualcosa per perdere il controllo dell’auto a quell’ora e lungo un rettilineo. Forse un animale gli ha attraversato la strada, o forse l’ha colto un malore. Ci deve per forza essere una spiegazione a una morte così assurda». In assenza di accertamenti legali, è probabile che l’addio al ventunenne venga dato già mercoledì.
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