Sciopero alla Itel di Limena

I lavoratori chiedono modifiche alla contrattazione aziendale

Sciopero di quattro ore, ieri mattina, alla Itel ( Impianti telefonici elettrici), di Limena, di proprietà di Livio e Luca Iovini. Le tute blu (in tutto un centinaio) hanno incrociato le braccia per cercare di modificare alcune prese di posizione della proprietà all’interno della contrattazione aziendale e anche in segno di protesta contro alcuni provvedimenti disciplinari, che sarebbero stati presi ingiustamente dai dirigenti negli ultimi tempi.

Alla fine delle quattro ore di sciopero i metalmeccanici in lotta hanno anche tenuto un’assemblea risultata molto animata. «Lo sciopero è stato necessario dopo che la controparte ha rifiutato di accettare quasi tutte le nostre proposte all’interno della contrattazione aziendale», sottolinea Loris Scarpa, della segreteria provinciale della Fiom-Cgil, «in pratica i dipendenti ricevono pochi soldi in base a tutto il monte-ore che fanno e alle condizioni di lavoro in cui devono operare anche quando si recano all’esterno per eseguire i lavori che ricevono in commissione dall’Enel e dalle aziende telefoniche. Se ieri abbiamo fermato la produzione è anche perché gli amministratori ed i dirigenti tecnici della Itel si devono mettere in testa di modificare alle radici l’atteggiamento ed il comportamento che hanno, quotidianamente, con il sindacato e con i rappresentanti diretti dei lavoratori. Speriamo che lo sciopero di ieri sia già servito a qualcosa. In caso contrario saremo costretti a mettere in piedi una mobilitazione ancora più dura».

L’Itel è stata fondata nel 1981 dalla famiglia Iovini. Ha sempre operato nel settore delle telecomunicazioni e degli impianti elettrici di qualità con ottime maestranze professionali. Tra la committenza più abituale anche l’Enel, che, in genere, si rivolge all’azienda meccanica di Limena ogni volta che si verificano guasti, grandi e piccoli, nel territorio padovano».

Felice Paduano

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