Scontri con la polizia, condannati 4 tifosi del Padova

Violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, travisamento, violazione della legge contro la violenza negli stadi, finanche l’apologia del fascismo. Sono i reati che la procura contesta a un gruppo di tifosi del Padova, che il 27 gennaio di tre anni fa, in occasione del derby con il Vicenza, si scontrarono con la polizia all’esterno del Menti. Di 22 imputati, 4 sono stati condannati e 12 sono stati rinviati a giudizio; per gli ultimi 6 la posizione è stata stralciata, e potrebbero chiedere di essere ammessi alla messa alla prova.
Al termine del processo con rito abbreviato il giudice Venditti ha accolto le richieste del pubblico ministero Fietta ed ha condannato a 6 mesi di reclusione Marco Mussolin, 36 anni, di Vigonza (avv. Giovanni Adami), per aver fronteggiato la polizia con un’asta, usandola come oggetto contundente. È stato assolto dalla resistenza. Sei mesi (pena sospesa) anche a Matteo Rampazzo, 29, di Saonara, per aver reagito agli agenti ferendone quattro, per essersi nascosto il volto e per avere usato una cintura. Otto mesi di arresto e 800 euro di ammenda (sospesi) per Silvio Carraro, 41, di Maserà di Padova, per essersi nascosto col passamontagna ( assolto dalla resistenza), e Nicolas Toniato, 32, di Mestrino (avv. Andrea Biasia), sempre per travisamento.
Affronteranno il dibattimento Alessandra Bertin, 42, di Padova; Giacomo Benelle, 28, di Padova; Gian Marco Peruzzi, 33, di Camposampiero; Roberto Zanin, 30, di Rubano (avv. Francesco Cibotto); Francesco Chiara, 45, di Oderzo; Nicola Giordano, 29, di Padova; Matteo Lombardo, 43, di Vigonza; Sergio Marzocchi, 48, di Mestrino; Mirko Beda, 45, di Rubano; Mirko Carrozza, 41, di Ponte San Nicolò; Marco Lodirio, 30, di Padova, e Gianluca Locicero, 44, di Padova. Dovranno presentarsi in aula a partire dal 20 maggio prossimo. Sono state infine stralciate le posizioni di Marco Andrea Tonello, 27, di Ponte San Nicolò; Marco Trevisan, 46, di Albignasego; Andrea Boldrin, 46, di Loreggia; Marco Bergamin, 42, di Limena; Denny Segafredo, 32, di Ponte San Nicolò, e infine di Riccardo Fogarolo, 24, di Torreglia.
Era stata la Digos a ricostruire il movimentato episodio avvenuto a margine della partita, valida per il campionato di serie C, che era stata vinta dagli ospiti per 1 a 0, e ad identificare gli imputati. La polizia era intervenuta per evitare che i padovani entrassero in contatto con i vicentini, e quindi aveva cercato di non farli uscire dal Menti. I supporter biancoscudati avrebbero reagito con violenza, colpendo gli agenti con calci e pugni, nascondendosi il volto, agitando oggetti di varia natura. C’era chi, secondo l’accusa (Bertin e Peruzzi), aveva acceso un fumogeno, altri (Segafredo) avevano lanciato petardi. Zanin, Beda, Carrozza, Lodirio e Bergamin sono accusati anche di apologia del fascismo, perché all’interno dello stadio avrebbero rivolto ai giocatori il saluto romano, e avrebbero appeso uno striscione per la giornata della memoria (che si celebra il 27 gennaio) «con un soggetto avente caratteristiche allusive alla iconografia ebraica, la divisa del Vicenza calcio e un gatto con la scritta “Se questo è un uomo”», si legge nel capo di imputazione.
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