Scovato in Russia il killer moldavo

È durata poco più di nove mesi la latitanza di Asot Edigarean, il moldavo ventiduenne che il 2 aprile dell’anno scorso ha ucciso a colpi di pistola il tunisino Labidi Saber in piazza Azzurri d’Italia all’Arcella. L’altra sera è stato arrestato dalla polizia russa che ha collaborato con gli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Padova: il giovane si era rifugiato nella città di Sochi, nella regione di Rostov, lavorando come manovale edile in uno dei tanti cantieri allestiti in vista delle prossime Olimpiadi invernali.
I carabinieri, che avevano individuato Edigarean come autore del delitto pochi giorni dopo il fatto, non hanno mai mollato la presa anche dopo che il giovane aveva fatto perdere le sue tracce. Colpito da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Mariella Fino, era scappato all’estero, avvalendosi di documenti falsi. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, Edigarean subito dopo l’omicidio si è spostato in Italia, successivamente ha raggiunto il suo paese, la Moldavia, e infine è arrivato nella regione di Rostov in Russia. Grazie a tutta una serie di intercettazioni, operando in stretta collaborazione con l’Interpol e la polizia russa, i carabinieri hanno stretto il cerchio intorno al ventiduenne.
L’omicidio di Saber Labidi, 34 anni, tunisino, risale alla notte del 2 aprile 2012. Due bande di stranieri, nordafricani da una parte e moldavi dall’altra si erano scontrate per futili motivi. Ma i toni della lite, alimentati anche dall’alcol, erano degenerati. E finì con un regolamento di conti arma in pugno. Asot Edigarean ha esploso diversi colpi contro la vittima, giustiziata infine con uno sparo esploso a distanza ravvicinata al volto. Un connazionale di Labidi era rimasto ferito. Sul posto, nel parco in piazza Azzurri d’Italia all’Arcella, erano arrivati subito i carabinieri. «La vicenda» ha spiegato il comandante provinciale Renato Chicoli, «era da subito stata inquadrata nell’ambito di un violento scontro fra stranieri, in particolare tunisini e moldavi, e i soggetti coinvolti erano tutti già noti per prendenti legati allo spaccio di stupefacenti o reati contro il patrimonio. Grazie alle testimonianze e ai filmati delle telecamere Asot Edigarean era stato individuato come l’esecutore materiale dell’omicidio, ma si era dato alla fuga. Sviluppando tutte le informazioni raccolte e grazie alle intercettazioni condivise con l’Interpol e i colleghi russi» ha concluso Chicoli, «alla fine siamo riusciti ad assicurare l’ennesimo assassino alla giustizia». Ora si tratta di attendere i tempi dell’estradizione: Edigarean è trattenuto in Russia ed entro pochi mesi dovrebbe essere portato in Italia per il processo. Ciò che aveva colpito gli investigatori, nell’immediatezza del fatto, era stata l’efferatezza del delitto: il tunisino, infatti, è stato colpito al volto da distanza ravvicinata, mentre era già a terra, ferito da altri spari: una vera e propria esecuzione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova