Scuola storica salvata dai genitori
MONSELICE. Si salva dalla chiusura lo storico edificio che ospita la scuola primaria “Vittorio Emanuele II”. Ad annunciarlo ieri l’amministrazione comunale, alla cui attenzione è stata depositata nei giorni scorsi una petizione con circa 800 firme per salvare la scuola del centro storico. Sull’edificio incombeva un ultimatum della Direzione regionale istruzione, che con una lettera aveva intimato al Comune di intervenire per la messa in sicurezza della scuola oppure trasferire gli studenti in un’altra sede. Si era quindi ipotizzato il trasferimento degli alunni in alcune aule della media “Guinizelli”, che sarebbe dovuto avvenire già lo scorso 7 gennaio. Genitori e insegnanti però non vedevano di buon occhio l’addio a un edificio storico come questo, la scuola del centro per antonomasia. E anche l’amministrazione, dopo una serie di incontri informativi con le famiglie e la scuola, ha deciso di far propria la battaglia per mantenere l’edificio nella sua destinazione. Si va quindi verso un grande intervento di manutenzione straordinaria, destinato a mettere a norma la scuola in via definitiva. Tra i vari lavori, non mancheranno ad esempio una bussola per l’uscita di sicurezza e un lavello per la mensa. «Abbiamo pronto un progetto redatto da un tecnico, che presenteremo lunedì prossimo ai vigili del fuoco di Padova» spiegano l’assessore all’istruzione Gianni Mamprin e il sindaco Francesco Lunghi. «In base al loro parere andremo a individuare gli interventi di manutenzione straordinaria da realizzare durante le prossime vacanze estive, in modo da ottenere il Cpi e rendere la scuola utilizzabile anche da 300 persone». Nel frattempo, per gli alunni e gli insegnanti della “Vittorio Emanuele” non cambierà nulla. I lavori di messa a norma saranno finanziati in parte attingendo al bilancio comunale e in parte cercando finanziamenti regionali o statali. Già un mese fa la “Vittorio Emanuele” era finita nel mirino per le precarie condizioni di manutenzione. L’amministrazione aveva anticipato l’intenzione di chiudere e mettere in vendita l’edificio, risalente al 1882, e spostare gli alunni in una nuova sede da costruire. Ma ora si è optato per una soluzione diversa.
Francesca Segato
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