Scuole aperte anche al pomeriggio per 12 mila alunni di elementari e medie

PADOVA. Scuole aperte in città anche di pomeriggio: la sperimentazione prenderà avvio a partire dai prossimi giorni in tutte le primarie e secondarie di primo grado, coinvolgendo i 12 istituti comprensivi e 12 mila bambini tra 6 e 14 anni. Un modo, da parte dell’amministrazione comunale, per aiutare i genitori nel conciliare gli impegni di lavoro con la vita familiare, supportando al contempo le famiglie nell’educazione dei più piccoli. La fase sperimentale durerà tre anni ed è stata interamente finanziata dalla Fondazione Cariparo, che ha messo a disposizione 100mila euro l’anno (per un totale complessivo di 300mila), per le famiglie il servizio è completamente gratuito.
I rientri
Ogni scuola (aderiscono tutte meno l’istituto San Camillo, già coinvolto in un progetto analogo finanziato dalla dall’impresa sociale “Con i bambini”) ha già studiato un proprio piano delle attività da proporre, spaziando dai laboratori teatrali a quelli scientifici. Si parla di uno o due rientri a settimana, di due o anche tre ore, a seconda di cosa è stato deciso dai singoli istituti. Le azioni sono state individuate a partire dai bisogni espressi dalle scuole, dalle famiglie e dal territorio e sono il frutto di una co-progettazione che ha coinvolto il Comune, i dirigenti scolastici e i docenti dei dodici istituti comprensivi che aderiscono all’iniziativa.
Le attività
Le attività concordate sono le più diverse, eccone qualche esempio. Per aiutare i bambini che faticano a trovare un metodo di studio e la giusta autonomia nel preparare i compiti, c’è l’accompagnamento allo svolgimento dei compiti scolastici. Per chi invece non si accontenta delle lezioni in classe, ecco le lezioni di approfondimento della lingua inglese, che saranno tenute da insegnanti madrelingua. Per sollecitare l’attività psicomotoria e sportiva, in collaborazione con le associazioni del territorio sono state organizzate attività mirate non solo a migliorare le competenze sportive, ma anche a migliorare le capacità comunicative dei bambini, aiutandoli a stabilire rapporti con le proprie emozioni, con i coetanei e con gli adulti di riferimento.
Non potevano mancare laboratori dedicati alla musica, e infatti ce ne sono ben due: uno dedicato all’ascolto di musica classica e moderne (ma anche alla pratica con gli strumenti musicali) e un altro dedicato all’attività coreutica, che si propone di educare alla comunicazione anche mediante l’uso del canto, del linguaggio corporeo e della danza. Anche l’esperienza teatrale offre la possibilità di padroneggiare meglio la comunicazione non verbale: bambini e ragazzi potranno giocare con l’immaginazione e mettersi alla prova con proprie capacità espressive. E ancora: sono previsti laboratori artistici (di fotografia e di pittura) e scientifici, che prevedono osservazione, raccolta dati e sperimentazione. Dulcis in fundo: per educare i piccoli alla lettura, grazie anche al supporto di genitori e volontari rimarrà aperta una biblioteca, dove prendere in prestito libri e partecipare a letture animate. —
Silvia Quaranta
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