Se ne va il giudice “salva-automobilisti”

di Nicola Cesaro
ESTE
C’è l’automobilista al cellulare graziata per i suoi voluminosi riccioli, o quello che va ai 93 chilometri orari in centro abitato ma non viene sanzionato perché stava recandosi dal medico perchè il suocero sta male. Ufficialmente l’ufficio del giudice di pace di Este ha chiuso i battenti per sempre, anche se in realtà il trasferimento del servizio a Rovigo è ancora nel caos: fino a ieri, infatti, i dipendenti dell’ufficio atestino non conoscevano ancora la data del loro effettivo trasferimento, e lo stesso giudice (attualmente il magistrato Marco Bresciani) oggi sarà presente in via Brunelli. Incertezze burocratiche a parte, gli ultimi mesi di attività del giudice di pace, retti dall’avvocato Patrizia Prando, hanno regalato alcune sentenze certamente curiose. Come quella che ha graziato una donna multata (senza però contestazione immediata) in piazza Maggiore a Este il 17 settembre 2013: l’automobilista era alla guida mentre utilizzava il cellulare. «La conducente del veicolo è dotata di una foltissima e lunga capigliatura riccia che impedisce di vedere alcunchè sotto di essa», è la motivazione dedotta dalla Prando per accogliere l’appello della donna, ipotizzando che i vigili difficilmente potessero vedere il cellulare all’orecchio sotto i folti ricci dell’automobilista. Curioso è anche il caso del conducente sfrecciato a bordo di un’Audi, il 20 settembre scorso, in via Arzer del Vescovo a Baone, ai 93 orari nonostante i 50 imposti dal Codice della strada: il conducente ha spiegato che in quel momento si stava recando nell’ambulatorio di un medico «per il ritiro di esami ed impegnative urgenti relative al suocero, poi deceduto l’8 ottobre». Per il giudice, l’emergenza legata al familiare ha reso tollerabile il piede sull’acceleratore: la sanzione è stata quindi stracciata. La malattia della moglie ha invece “salvato” un novantenne che aveva parcheggiato la propria Daewoo in viale Fiume, sprovvista però di copertura assicurativa. Poco importa che l’auto fosse sulla pubblica via, circostanza che permette di elevare la sanzione: il giudice ha accolto la buonafede dell’anziano, che si era dimenticato della scadenza perché troppo preoccupato dalla salute della consorte. È andata bene anche al conducente della Peugeot che, il 18 ottobre, ha quasi rischiato di investire un pedone davanti al municipio di Villa Estense: per evitare di essere centrato, il pedone era indietreggiato di scatto, risalendo sul marciapiedi. Il giudice ha accolto il ricorso dell’automobilista per mancanza di chiarezza nel verbale dei vigili, vista «la presenza di numerosi attraversamenti nel centro, con la conseguente impossibilità di individuare quello su cui precisamente si sarebbe verificato l’illecito».
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