Seimila euro di multa a «Ortofrutta Abano»
Stangato per una norma che nessuno conosce, il titolare intende ricorrere e chiede aiuto

ORTOFRUTTA. La Regione Veneto impone la «Dia», ma ad Abano non lo sapeva nessuno
ABANO.
Seimila euro di multa per un'autorizzazione sanitaria che neppure sapevano di dover richiedere. Ma la legge, si sa, non ammette ignoranza. Il punto è che ad essere all'oscuro di quest'obbligo non erano solo i diretti interessati, ma anche chi, a loro dire, avrebbe dovuto tempestivamente avvertirli. Cioè l'associazione di categoria.
Protagonisti della grottesca vicenda Franco Spolverato e la moglie Bruna Schiavon, titolari del negozio «Ortofrutta Abano» di via Santuario, a Monteortone. «Stavo tornando dal mercato alla guida del mio furgone - racconta Spolverato - quando sono stato fermato dalla polizia locale di Padova per un normale controllo». Il commerciante è risultato privo della «Dia» (dichiarazione di inizio attività) che sostituisce la vecchia autorizzazione sanitaria. Ne serve una per ogni mezzo adibito al trasporto della merce e un'altra per il negozio. Le rilascia l'Usl 16 dietro versamento di 50 euro per ogni domanda. Tre nel caso di Spolverato, visto che ha due camioncini. Salatissima la sanzione: da 500 a 3.000 euro per ogni dichiarazione mancante al momento della verifica. Al titolare dell'«Ortofrutta Abano» viene addebitato il massimo: 6.000 euro e l'ingiunzione di regolarizzare entro cinque giorni la posizione anche per quanto riguarda il secondo mezzo. «Noi non siamo mai stati informati - interviene la moglie Bruna - abbiamo chiesto chiarimenti al nostro commercialista, alla Confcommercio, alla Confesercenti e all'Appe. Nessuno ne sapeva nulla». Stessa risposta, sostengono, anche dai comandi della polizia municipale di Abano, Torreglia e Galzignano: il decreto è sconosciuto. Ma carta canta, e il verbale lo indica chiaramente: decreto regionale 2008, successivamente rinnovato. Averla vinta sarà difficile, ma i coniugi Spolverato intendono comunque fare ricorso. E certi di non essere gli unici in questa situazione, vogliono contattare altri commercianti per intraprendere un'azione comune e risparmiare sulle spese legali.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video