«Senza ostetrica non parto» Oltre cento in Prato della Valle

Far conoscere la figura dell’ostetrica, oggi poco valorizzata dalla sanità padovana. È stato l’obiettivo della “Camminata delle ostetriche” che ieri pomeriggio ha riunito a Prato della Valle oltre cento donne tra professioniste, studentesse e neomamme. Unico requisito: indossare una maglietta rossa. Il motto della manifestazione, la prima del genere organizzata a Padova, è stato «senza ostetrica non parto». La giornata delle ostetriche, che si è celebrata ieri in tutto il mondo, è nata per rendere sempre più visibile il ruolo e le funzioni specifiche dell’ostetrica sia alle istituzioni politico-sanitarie sia alle donne. L’evento è stato promosso dal Collegio interprovinciale delle ostetriche con il patrocinio del Comune di Padova. Il corteo “in rosso” si è spostato fino a piazza dei Signori, passando per via Roma. Sono tante le testimonianze. Maria Croce, 21 anni, studentessa al secondo anno del corso di Ostetricia, racconta: «Ho scelto questo percorso per essere presente in un momento così bello come quello del parto. Studiando ho capito che l’ostetrica è molto di più. Ha il compito di fare prevenzione, educazione sessuale e di seguire la donna fino alla menopausa». «Purtroppo le prospettive di lavoro sono poche nel pubblico», specifica Stefania Tovazzi, 21 anni, da Trento, «in futuro mi piacerebbe essere una libera professionista e seguire in autonomia i parti in casa». Giulia Bardi, 26 anni, laureata nel 2012, non ha ancora trovato un posto fisso e ha una bimba di appena 2 mesi. «Non riesco a trovare lavoro perché i concorsi sono pochi e si presentano sempre centinaia di ostetriche», spiega Giulia. È in pensione da due anni Maria Luisa Callegaro, che da sempre ha lavorato in Clinica ostetrica all’ospedale civile. Con una solida carriera alle spalle, Maria Luisa racconta: «La nascita è un momento unico nella vita. Accompagnare una coppia a diventare una famiglia è importante. Si prova sempre una nuova emozione nel vedere una mamma che cerca il proprio figlio e un papà con gli occhi lucidi. Dal momento in cui decidi di essere un’ostetrica, sai che sarà difficile e faticoso. Gli orari non esistono. Le nuove generazioni hanno tante conoscenze scientifiche, ma poca pazienza. Il consiglio che darei ad una giovane ostetrica è coltivare la virtù dell'empatia». Ha partecipato anche Emiliano Bedon della Cisl per sostenere le operatrici dell’Azienda ospedaliera che in questo momento combattono contro una carenza di organico.
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