«Senza soldi non si cantano messe Il governo faccia la sua parte»

SINDACO. Elisa Venturini
SINDACO. Elisa Venturini
 
PADOVA
. Tra i sindaci che hanno esternato al dottor Bertolaso tutta la rabbia della loro gente anche Elisa Venturini e Vittorio Meneghello. «Quando è arrivato il mio turno - dice la prima cittadina di Casalserugo - non ho avuto nessun tentennamento a dire al sottosegretario che il mio Comune pretende subito i soldi necessari per affrontare l'emergenza che, purtroppo, continua. Anche Bertolaso sa benissimo che, senza soldi, non si cantano messe. Quindi è inutile sostenere che tutto il programma per affrontare l'emergenza sta andando bene quando, poi, noi sindaci non sappiamo neanche se i soldi che andremo a spendere siano in deroga al patto di stabilità». A muso duro anche il sindaco di Bovolenta. «Dei 380 sfollati iniziali ne restano ancora 80 - ha osservato Meneghello - Abbiamo ancora 35 aziende sott'acqua, dove lavorano circa 250 persone. L'economia del paese è in ginocchio. Ho chiesto al capo della Protezione Civile di aiutare concretamente gli imprenditori in difficoltà. Molti macchinari non sono recuperabili. Istituzioni e banche devono fare ogni sforzo per venire incontro ai loro bisogni, prima che sia troppo tardi». Meneghello ha anche parlato dell'agricoltura: «L'alluvione è arrivata quando la vendemmia era già terminata e quando il mais era già stato tutto raccolto. I campi, però, restano inzuppati d'acqua». (f.pad.)

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