Sgaravatti lancia la sua sfida «Pronto ad aprire l’Union Lido»

Un padovano “disobbediente” è deciso a far riprendere la sua attività sul litorale veneto Decisa la data del camping di Cavallino: il 22 aprile. «Per turisti in viaggio per lavoro o salute»  

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È un disubbidiente padovano a guidare la riscossa del camping di Cavallino-Treporti (Venezia): Alessandro Sgaravatti, amministratore delegato di Union Lido, camping a 5 stelle leader europeo, aprirà il prossimo 22 aprile. Meno ardito Luciano Pareschi, di Caribe Bay Jesolo, il parco acquatico di 80 mila metri quadrati che aprirà invece il primo luglio.

«Non faremo nulla d’illegale – assicura Sgaravatti – apriremo solo ai turisti che viaggiano per lavoro, salute o necessità». Con 6. 600 prenotazioni hanno già superato l’infelice stagione 2020 del +2, 3%: «Registriamo numeri di massa – continua – Prima della pandemia erano 6 milioni i pernottamenti ogni anno, diamo lavoro a 600 dipendenti e 1300 fornitori; l’anno scorso i pernottamenti sono stati 2 milioni e mezzo, vistosamente di meno, ma sempre con zero contagi. Significa che la formula all’aria aperta è di per sé una protezione». Sgaravatti non parla solo da Ad, ma anche da dottore in medicina: «Mai come in questa terribile occasione la mia laurea mi è tornata utile – sottolinea – L’esposizione ai raggi del sole è un’arma contro il virus che lo rende inattivo e lo deteriora. Insomma abbiamo a portata di mano un “farmaco” antivirale con numerose altre ricadute positive rispetto all’organismo, direi un elemento non trascurabile, invece è un fattore sottovalutato». Per Sgaravatti è dunque il momento di agire e di avere coraggio: «Per organizzare una struttura ricettiva di queste dimensione ci vogliono settimane di lavoro, bisogna aprire organizzandosi nel modo più sicuro, contenendo i costi ma garantendo i servizi che gli ospiti cercano. Noi punteremo molto sulla spiaggia che è qui, basta andarci. Per una realtà come la nostra – con tre mesi di attività – un giorno di ritardo vale una settimana di fatturato».

Da Jesolo è cauta la risposta di un altro padovano: Luciano Pareschi. «Apriremo giovedì 1 luglio – rivela Pareschi – In questi giorni si sta selezionando il personale: con 220 collaboratori. Abbiamo completamente rinnovato l’area dedicata ai bambini con palme e sabbia caraibica dentro e fuori la vasca, nuove attrazioni, giochi d’acqua e, persino, il servizio nursery. Ogni anno abbiamo 340 mila visitatori, siamo stati eletti per 12 volte su 18 miglior parco acquatico italiano da Parksmania e siamo considerati uno dei parchi migliori del mondo. Eppure, a fronte di una perdita di 2 milioni, abbiamo ricevuto fin ora 4 mila euro, lo 0. 05%. Il Governo è stato bravissimo a sbagliare tutto. Qualcuno ha detto che non avrebbe lasciato indietro nessuno, bene, io sono ancora in fondo che aspetto. Le nostre difficoltà riguardano tutto il mondo del turismo, anche se, fra le storture di questo paese, c’è quella per cui noi siamo assimilati allo spettacolo invece che al turismo: siamo considerati circhi, non strutture turistiche. Entrare nel comparto turistico non è questione di lana caprina, ma ci permetterebbe di aspirare ad avere mutui a lungo periodo e spalmare le perdite negli anni. È vero che anche i nostri colleghi europei sono rimasti chiusi, ma loro sono stati anche ristorati dai loro paesi: un parco francese ha ricevuto 308 milioni dallo Stato». —



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