Sgominata la banda specializzata nei furti di rame

LIMENA. Con un’indagine durata circa due anni, i carabinieri di Limena sono riusciti a denunciare cinque persone (quattro di nazionalità romena e un italiano), accusandole di associazione a delinquere. La banda era specializzata nei furti di rame e attrezzatura nei cantieri. Un’attività criminale che si è svolta per almeno un anno e mezzo, da maggio 2009 a ottobre 2010, quando un agricoltore di Pianiga, nel Veneziano, ritrovò la refurtiva nelle vicinanze della casa di un amico, in via Baruchella a Tavo di Vigodarzere.
Ammassata con la refurtiva dei cantieri c’era anche tanta altra roba, molta della quale bottino di furti messi a segno un po’ ovunque, come capi di abbigliamento e borse rubati dal magazzino della “Magicabula luxury” di Caselle di Selvazzano, e cavi elettrici da cui ricavare il rame, rubati da “Zampieron rottami” a Villafranca. Vennero arrestati all’epoca due romeni. Ma le indagini condotte dai militari limenesi hanno portato a chiudere il cerchio attorno all’intera banda. A capo della quale, è stato stabilito, c’era D. T., che ora ha 41 anni.
La manovalanza, che andava a rubare nelle aziende e nei cantieri, invece, era costituita da M. C. di 40 anni e I. A. 20 anni. Alla donna, L. T. di 36 anni, il compito di gestire la refurtiva, che veniva ammassata dentro la proprietà dell’unico italiano del gruppo, I. S. di 78 anni, a Vigodarzere.
Concluse le indagini preliminari, il pubblico ministero Benedetto Roberti ha accolto l’impianto accusatorio presentato dai carabinieri di Limena e li ha rinviati a giudizio. (cri.s.)
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