Sherwood, parla Luca Casarini: «La festa si farà, è uno spazio di libertà»
Il leader dei centri sociali difende la manifestazione all'Euganeo. "I due aggressori di Aliprandi? Hanno sbagliato e stanno pagando. Ma noi non li cacciamo". Polemica con il deputato Pd Naccarato

FERRO - CONFERENZA RADIO SHERWWOD FERRO - CONFERENZA RADIO SHERWWOD
PADOVA. "Nessuno tocchi radio Sherwood e soprattutto nessuno strumentalizzi ciò che è successo a Vittorio Aliprandi per eliminare uno dei pochi spazi di confronto rimasti in città". Gli organizzatori del festival di radio Sherwood respingono al mittente le accuse di Lega Nord e centrodestra, ma non solo. Rispondono anche ad Alessandro Naccarato, autore di un fondo pubblicato sul
mattino
dal titolo: "Punire e isolare le strategie illegali e squadriste dei gruppi antagonisti". All'appello lanciato dal parlamentare padovano, il leader dei centri sociali Luca Casarini risponde: "Se qualcuno è invidioso perché Sherwood ha più successo delle feste dell'Unità, non è un nostro problema".
Per rispondere al fuoco incrociato contro la tradizionale rassegna estiva di Radio Sherwood si sono ritrovati Vilma Mazza, Luca Casarini e Graziano Sanavia, le anime della festa.
I due ragazzi arrestati facevano parte dello staff del festival?
"Sherwood si poggia sull'aiuto di centinaia di volontari, quindi è possibile che anche loro ci abbiano dato una mano".
Se torneranno alla festa, saranno cacciati?
"Hanno sbagliato e stanno pagando, noi non cacciamo nessuno".
E sui rapporti col Pedro?
"Radio Sherwood e il Pedro sono due realtà distinte. Il centro sociale comunque ha espresso in modo molto chiaro la sua posizione".
Argomenti:centri sociali
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