Sì al testamento sul fine vita i valdesi al fianco dei malati

Caterina Griffante
Caterina Griffante
 Dopo le chiese valdesi di Milano e Napoli, anche Padova e Torino aprono uno sportello per depositare le disposizioni di fine vita. Le direttive anticipate di fine che devono essere firmate e consegnate davanti a un avvocato e a due testimoni. L'altra sera nella chiesa di Corso Milano la pastora Caterina Griffante ha presentato l'iniziativa supportata dalle relazioni dell'avvocato Giorgio Favaro, coordinatore dello sportello; del medico Daniele Busetto, membro della commissione bioetica della tavola valdese e del pastore Giovanni Pietro Genre, ex moderatore della Tavola valdese e ora pastore a Pinerolo (Torino). Inoltre ha partecipato Germana Englaro, cugina di Eluana. Numerosissimi i partecipanti, dimostrazione che anche nella città del santo la questione è molto sentita. I volontari della chiesa metodista offrono a chiunque la voglia una consulenza per predisporre e depositare da un notaio un testamento biologico che, pur in assenza di una legge, indichi le cure alle quali eventualmente si dichiari di essere disposti a sottoporsi in caso di relativa o totale non coscienza.  Il modulo e le istruzioni per la compilazione sono disponibili sul sito della chiesa valdese. Si tratta ovviamente di un'iniziativa molto coraggiosa visto il dichiarato ostracismo del Vaticano e della Cei sulla materia, veti che hanno bloccato ogni iniziativa legislativa sul fine vita in parlamento. (e.sci.)

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