Si è spento Gianni Ambrosio medico dalla parte dei deboli
Laureato a Padova, formato a Londra, protagonista di molti studi internazionali È spirato all’ospedale di Venezia, nel reparto che aveva diretto per vent’anni

Si è spento all’ospedale Ss Giovanni e Paolo di Venezia, dove era ricoverato per le conseguenze di un malore che lo aveva colpito la scorsa estate mentre era in vacanza con la famiglia, il professor Giovanni Battista Ambrosio, per tutti Gianni. Aveva 76 anni, Se n’è andato in quello stesso reparto di Medicina che aveva diretto con competenza e passione per vent’anni, venendo dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Padova. E a Padova, dove si era trasferito da ragazzo, ha vissuto in tutti questi anni.
Con lui se ne va un professionista stimato, un esponente di una scuola d’altri tempi: colleghi e personale conservano vivo il ricordo di una persona esigente, prima di tutto con se stesso, autorevole; un medico profondamente umano che trattava con grande rispetto tutti.
Ai tempi dell’Università era stato Duca della Goliardia e, fino a non molti anni fa, con bombetta e clarinetto, aveva partecipato alla mitica Polifonica Vitaliano Lenguazza.
Aveva un solo nemico: le restrizioni alla degenza imposte dalla crisi della sanità che lo obbligavano a dimissioni per lui dolorose, soprattutto nel caso di anziani soli e indigenti. Quando si trattava di dimettere persone in difficoltà, cercava in tutti i modi di procrastinare il momento, anche a costo di sanzioni.
Era un internista a tutto tondo, come agli inizi della sua carriera al St Thomas’ Hospital di Londra, ma la specialità verso cui aveva indirizzato i suoi studi era di ambito cardiologico, in particolare nel campo dell’epidemiologia cardiovascolare nelle popolazioni del Veneto. Nel “Camposampiero Study”, parte italiana di una più ampia ricerca internazionale coordinata dall’Oms, aveva studiato il ruolo dell’ipertensione arteriosa nello sviluppo delle malattie cardiovascolari e le possibilità di prevenzione. Oggetto di un’altra importante sua ricerca erano stati i fattori di rischio cardiovascolare negli anziani e la possibilità di ridurre la mortalità. Sempre nel campo dell’ipertensione aveva partecipato, con il suo gruppo di ricerca, a uno Studio Internazionale, coordinato dalla London School of Hygiene e dalla Northwestern University di Chicago per verificare la correlazione fra introito salino giornaliero e valori pressori in ampi gruppi di popolazione. Negli ultimi anni, pur in pensione, aveva continuato a coltivare la ricerca e a partecipare a congressi.
I funerali saranno celebrati giovedì, alle 11, in Duomo a Padova dopo la cerimonia dell’alzabara, che si terrà nel Cortile Antico del Bo alle 10.
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