Si è spento il “papà” dei cinema padovani

PADOVA. Il cinema Multiastra di via Aspetti rimarrà oggi chiuso per lutto e non poteva essere altrimenti visto che se n’è andato il suo “papà”. Egidio Abriani si è spento all’età di 87 anni dopo una vita trascorsa tra le sale cinematografiche del Nordest. A Padova ha creato l’Astra (poi Multiastra) e il Porto Astra, a Venezia gestiva il San Marco, il Rossini e l’Olimpia mentre a Trieste il Fenice e l’Excelsior.
Era figlio d’arte Egidio. Il padre aprì il primo cinema del Friuli nel 1927 a Cividale. Subito dopo la Seconda guerra mondiale la famiglia Abriani si trasferì a Padova ed entrò nel mondo della distribuzione. Erano gli anni d’oro del cinema italiano con le pellicole di Sergio Leone e Fellini. Egidio lavorava come distributore a livello regionale ma ben presto volle tornare a calcare le orme del padre. Insieme alla famiglia Proto acquistò quindi i locali del cinema Astra negli anni ’60. Fu poi dagli anni Novanta la prima multisala del Veneto.
Egidio Abriani ha continuato questa sua attività con grande passione, percorrendo tutte le epoche che hanno via-via cambiato il mondo del cinema. Lui e la sua società sono riusciti, per esempio, a resistere al fenomeno delle multisala stile centro commerciale. Porto Astra e Multiastra, entrambi gestiti dalla sua società, continuano a resistere al mercato catalizzando le preferenze dei padovani.
Nel 2004, ormai a fine carriera, ha partecipato attivamente con la sua esperienza alla realizzazione del Porto Astra alla Guizza.
«Il suo lavoro era la sua passione» dice senza esitare il fratello Bruno. «Nella distribuzione è riuscito a vedere avanti perché fu il primo a specializzarsi nei cosiddetti film “di qualità”. Poi ha saputo abbracciare le esigenze del mercato in mutamento, senza però vendere l’anima. Il concetto di multisala, così come lo interpretava, riesce ad attrarre anche i puristi del cinema, gli innamorati delle vecchie sale di paese».
L’attività di famiglia è stata tramandata alle nuove generazioni che ora stanno portando avanti la gestione. «Ha continuato ad andare al cinema fino a qualche anno fa» testimonia il fratello. «Ad un certo punto ha deciso di ritirarsi nella sua casa di campagna alla Mandria, dove ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita. Sabato, poco dopo pranzo, si è accasciato per un malore. È stato soccorso dall’ambulanza ma dopo poco si è spento. Il suo cuore si è fermato. (e.fer.)
e.ferro@mattinopadova.it
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