Silvan torna nella sua Venezia per far svanire il Carnevale

A Palazzo Franchetti con “One man show”, illusionismo e prestidigitazione Una carriera straordinaria nata in Rio Marin e celebrata da decenni nel mondo
21 Feb 2014, San Remo, Italy --- Magician Silvan attend the fourth night of the 64rd Sanremo Song Festival at the Ariston Theatre on February 21, 2014 in Sanremo, Italy. (Photo by Manuel Romano/NurPhoto) --- Image by © Manuel Romano/NurPhoto/NurPhoto/Corbis
21 Feb 2014, San Remo, Italy --- Magician Silvan attend the fourth night of the 64rd Sanremo Song Festival at the Ariston Theatre on February 21, 2014 in Sanremo, Italy. (Photo by Manuel Romano/NurPhoto) --- Image by © Manuel Romano/NurPhoto/NurPhoto/Corbis

VENEZIA. Ritorna a casa, con il fascino delle sue mani e della sua fama ad accompagnarlo: regalerà agli spettatori una parentesi di magia nell’ultimo giorno di Carnevale e lo farà nella sua città nella quale, paradossalmente, lo si vede raramente sulla scena, l’ultima volta (era al Goldoni), sette anni fa.

Oggi pomeriggio alle 18, con ingresso libero, a Palazzo Franchetti di Venezia il mago Silvan presenta il suo “One man show” nel quale metterà in scena le doti di illusionista e prestidigitatore che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.

Aldo Salvoldello, questo il suo vero nome, da moltissimi anni vive a Roma eppure è Venezia, lo ha detto in passato, a essere incisa nel suo cuore.

A Crespano del Grappa, in vacanza con la famiglia, ha visto il suo primo spettacolo di magia: una folgorazione destinata ad accompagnarlo per tutta la vita.

Nato in Rio Marin - il padre era il comandante della polizia municipale di Venezia - racconta che i primi colombi dei suoi spettacoli di ragazzino sono stati quelli di Piazza San Marco, che faceva comparire dal cappotto divertendosi dello stupore che accendeva nei compagni di scuola. All’oratorio Don Bosco ha tenuto il suo primo spettacolo: lui bambino, e bambino anche il pubblico. Alla farmacia Colussi comprava le polverine con le quali, chiuso in camera, provava esperimenti di ogni tipo; nel tempo libero faceva l’aiutante di un ipnotizzatore che esercitava a Venezia e si faceva chiamare Professor Ghigi. Appena riusciva a mettere da parte qualche lira, correva alle bancarelle di Strada Nova e comprava libri di magia. Magari non erano quelli che cercava, ma non resisteva al loro fascino e così, studente delle medie prima e poi del Marco Polo, metteva senza saperlo le basi di quella che sarebbe diventata la sua biblioteca futura, migliaia di volumi sull’argomento, un autentico patrimonio di conoscenza.

Da quando si faceva chiamare Saghibù con il primo nome d’arte, alla formula sim-sala- bim che ha scavalcato decenni senza mai perdere smalto, Silvan ha incantato e continua a incantare il mondo; ha vinto i più prestigiosi premi internazionali, compreso per due volte l’Oscar della magia, ha pubblicato libri, è nella top five mondiale della sua categoria, ha dato volto e consulenza alle prime scatole-gioco grazie alle quali, erano ancora gli anni Settanta, i bambini potevano sentirsi maghi per una platea di parenti.

Silvan non parla mai di magia, ma di illusionismo e ancor meglio di prestidigitazione; la sua carriera su tutto è basata tranne che su una bacchetta magica, perché dietro ogni gioco, dietro ogni illusione, ci sono ore quotidiane di esercizio, tenacia, sperimentazione moltiplicate per decenni. È l’unico al mondo a saper muovere, con una mano sola, un mazzo di 140 carte.

Dicono che di tanto in tanto Silvan torni nella sua città, camuffato e con un grande cappello, per viverla in perfetto anonimato. Non sarà così in questa occasione: sarà un incontro con il pubblico che a ogni suo ritorno ha risposto con puntuale entusiasmo. A Venezia oggi lo hanno invitato con l’intento di “far svanire” nel modo più dolce possibile l’altra grande illusione, quella del Carnevale.

I biglietti per lo spettacolo si ritirano (fino a esaurimento) alla portineria di Palazzo Franchetti oggi dalle 10.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova