S’impicca nel carcere di Padova: muore il serial killer delle vecchiette

PADOVA. Un detenuto tunisino di 49 anni, Ben Mohamed Ezzedine Sebai, noto come il «serial killer delle vecchiette» ha tentato di uccidersi nella sua cella della casa di reclusione, impiccandosi con un lenzuolo fissato alle grate. Erano le 7,30 e l’allarme è stato dato da un inserviente che, insieme a un compagno di cella dello straniero, stava distribuendo la colazione nella sezione comune. Sezione dove le porte delle celle restano aperte da mattina fino a sera.
Soccorso dal personale e dal medico del carcere, l’uomo è stato trasferito in ospedale con un ambulanza del Suem. Ma è arrivato in condizioni disperate. Secondo fonti attendibili sarebbe clinicamente morto. La notizia è stata diffusa dall’Osservatorio sulle morti in carcere, attraverso la redazione di “Ristretti Orizzonti”, la rivista dell’istituto. Attualmente risulta ancora ricoverato in rianimazione il tunisino, che viveva in una cella con altri due compagni e non aveva mai manifestato alcun disagio psichico.
Condannato a cinque ergastoli per altrettanti omicidi di donne, Sebai aveva confessato di essere l’autore di 14 omicidi di anziane, avvenuti in Puglia tra il 1995 e il 1997. La scorsa notte anche un internato proveniente dalle zone terremotate (si tratta di persone che devono scontare la condanna in casa-lavoro) è stato colpito da malore e trasferito in ospedale. Denuncia Giampiero Pegoraro della Cgil: «Oggi siamo quasi a quota 900 detenuti nella casa di reclusione padovana. Se non si interviene la situazione diventerà esplosiva».
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