Solesino mette al bando il compost Sesa: «Vogliamo evitare pericoli per la salute»
Ordinanza del sindaco per prevenire eventuali effetti nocivi derivanti dallo spargimento del fertilizzante industriale

Este, (PD), 11 giugno 2019. Nella foto: vedute dell'impianto SESA dai campi circonstanti, in località Vallette.
SOLESINO. Il Comune di Solesino dichiara guerra al compost prodotto dal trattamento industriale dei rifiuti. Il sindaco Elvy Bentani ha infatti firmato e protocollato ieri mattina un’ordinanza che impone misure molto stringenti all’utilizzo di fertilizzanti, derivati alla lavorazione dei rifiuti, nei terreni agricoli di Solesino. Il documento prende spunto, ovviamente, dall’inchiesta portata avanti da Fanpage e che attribuisce a Sesa sversamenti di compost dalla dubbia composizione nei territori della Bassa padovana. La redazione giornalistica di Fanpage ha spiegato di aver fatto analizzare un campione del compost Sesa e di avervi trovato plastiche, vetri e idrocarburi.

«I recenti fenomeni documentati dalla stampa locale e da inchieste giornalistiche pongono all’attenzione delle autorità locali la necessità di adottare ogni precauzione, per evitare situazioni di pericolo per la salute pubblica derivate dallo spargimento di compost prodotto a livello industriale, frammisto ad altre sostanze non autorizzate» si legge nell’ordinanza di Solesino «In caso di contaminazione derivante dall’utilizzo di compost miscelato ad altri materiali - quali plastica, vetro, metalli e sostanze chimiche - sarebbe non solo compromessa la produzione agricola ma, ancor più grave, le colture contaminate; se immesse nella catena di distribuzione agro alimentare, potrebbero generare danni anche gravi alla salute».
Da qui le imposizioni del sindaco: i proprietari dei terreni agricoli che utilizzano compost prodotto a livello industriale dal trattamento dei rifiuti devono presentarsi negli uffici di polizia locale esibendo sia copia del documento di trasporto, che deve necessariamente accompagnare le sostanze utilizzate come fertilizzanti, sia la documentazione che conferma l’assenso allo spargimento a firma dello stesso proprietario del fondo. Il sindaco impone inoltre che la società che produce il compost effettui a proprie spese la campionatura dei terreni dove avviene lo spargimento e le successive analisi presso centri accreditati. Ogni trasgressione all’ordinanza prevede una sanzione da 150 euro.
Bentani ha inoltre dato mandato ai suoi agenti di attivarsi immediatamente in caso di segnalazioni relative a odori o anomalie legate allo spargimento di compost. L’ordinanza di Bentani ricorda quella pensata due anni fa dal collega di Carceri, Tiberio Businaro, ideata anche allora nel pieno della polemica anti-spargimenti mossa da alcuni residenti e comitati: quell’ordinanza imponeva la comunicazione preventiva al Comune, di almeno 24 ore, di qualsiasi spargimento di digestato. Businaro, allora, aveva ipotizzato anche l’istituzione di una vera e propria figura comunale dedicata al controllo e alla registrazione degli spargimenti di compost e digestato. ––
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video