«Sono solo un collaboratore esterno»
Sergio Gobbo si difende: siamo una semplice associazione

GIUSEPPE SCALISE Il presidente dell’Unione Ciechi in visita all’istituto Configliachi
«Io ho semplicemente un rapporto di collaborazione esterna con questo centro. Emetto fattura sulla base delle attività che svolgo. Mi pagano 50 euro l'ora e ho un monte ore che non posso superare. Quindi il mio compenso annuo non va mai oltre i 30-40 mila euro». Certo, avvocato Sergio Gobbo o se preferisce direttore. Ma proviamo a fare i conti insieme. Duecentomila euro arrivano dalla Regione, circa 40 mila vanno a lei e gli altri? «Due persone part-time costano circa 25-30 mila euro l'anno». E fanno 100 mila. Tutti gli altri soldi? «Li usiamo per incarichi esterni». E come mai non vengono indicati nelle pagine del vostro sito internet? «Perché non è un ente pubblico, ma una semplice associazione». Ma concretamente, cosa fa questa associazione? «Eroga servizi per disabili della vista, attività di consulenza continua. Ci sono persone che si rivolgono al centro per chiedere indicazioni in materia previdenziale o che cercano supporto psicologico. Noi svolgiamo anche attività di carattere formativo per gli operatori che operano nell'ambito della minorazione visiva. Lavoriamo anche nel campo dell'integrazione scolastica, per aiutare i ragazzi a fare educazione fisica». Certo, direttore. Ma, in concreto, il suo compito qual è? «Il mio è un ruolo esecutivo: predispongo i contratti, realizzo progetti, ricevo persone. Rispondo anche al telefono, svolgendo quindi lavoro di segreteria». Anche Giuseppe Scalise, il presidente, ci tiene a dire la sua: «Cervellin è acerrimo nemico di tutto ciò che rappresenta l'Unione italiana ciechi di cui sono presidente. Lui ha un sistema: colpisce gli altri per evidenziare se stesso. Il Centro polifunzionale è nato con uno scopo: la promozione della vita sociale e della salute del cieco. L'idea è nata dalla collaborazione tra l'Unione italiana ciechi e l'istituto Configliachi. La battaglia è quella di far rispettare i diritti dei non vedenti. Teniamo convegni con medici di base e operatori che si interessano di disabilità. Ogni anno si fa un progetto di massima che viene approvato e una rendicontazione annuale con i soldi spesi. Per quel che riguarda la politica, io tessere in tasca non ne ho. Se poi devo parlare con esponenti politici, io parlo con tutti. Il nostro unico interesse è mettere in rete i progetti. Cervellin ha paura che il Centro polifunzionale cominci a verificare i progetti che lui prepara con il suo Centro Efesto. Questa è la verità». (e.fer.)
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