Sp 31 chiusa per mesi richiesta di danni a Etra e ai Comuni

La diffida è firmata da un gruppo di imprenditori di Straelle «Ognuna delle nostre attività ci ha già rimesso 50mila euro»
Di Francesco Zuanon

CAMPOSAMPIERO. È guerra aperta tra i titolari delle attività produttive di via Straelle e i Comuni di Camposampiero e Borgoricco: motivo del contendere, la chiusura della strada provinciale 31 per completare la realizzazione, insieme a Etra, dei lavori di posa della rete fognaria, dell’acquedotto e della pista ciclabile.

Le aziende “Le Monde snc”, titolare del locale “Al Pioniere”, “Fiesta srl” titolare de “Il Mistero” e “Quellogiusto srl” titolare dell’omonimo negozio di calzature al “Parco”, tramite l’avvocato veneziano Federico Veneri, hanno inviato una diffida ai Comuni di Camposampiero e Borgoricco, nonché alla multiutility Etra, intimando loro l’immediata riapertura della direttrice di marcia sbarrata, quantomeno a senso alternato», e chiedendo «il risarcimento in solido dei danni patiti e futuri, ad oggi stimabili in 50.000 euro per ciascuna delle attività commerciali».

I titolari delle attività lungo via Straelle sono infuriati per la drastica riduzione degli incassi, ma soprattutto per la conduzione e la gestione dei lavori in cantiere: «Le amministrazioni comunali avrebbero dovuto gestire gli interventi e la conseguente limitazione della viabilità arrecando innanzitutto il minor disagio possibile agli utenti e di certo non impedendo in via permanente l’accesso», protestano gli imprenditori, che rilevano nella chiusura totale della strada «incuria, negligenza, inerzia tali da giustificare non solo un indennizzo, ma anche un risarcimento per i danni subiti».

Ciò che non si spiega, secondo i commercianti, non solo i ricorrenti, e anche secondo molti residenti, è il motivo per cui, almeno nei fine settimana o la sera, quando i lavori sono fermi, non si possa tenere aperta la strada.

A nulla sembrano servite le spiegazioni dell’assessore ai lavori pubblici di Camposampiero, Luca Baggio, il quale, nei giorni scorsi, aveva motivato la chiusura totale con «ragioni di sicurezza dei lavoratori e di stabilità della strada e del cantiere», assicurando nel contempo di avere «cercato tutte le soluzioni possibili per ridurre al minimo i disagi dei residenti e delle attività».

«Non è possibile trattarci così», ribatte Mauro Furlan, titolare del “Pioniere” di Borgoricco. «Se non ci ascolteranno, dimostreremo che è possibile tenere aperta la strada, con un po’ di buon senso e di rispetto reciproco. Già il periodo è difficile», conclude l’imprenditore, «ci mancava solamente la strada chiusa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova