Spariti nel nulla alle Poste 16mila depliant dell’Uav

Finiti chissà dove i pieghevoli con il programma 2015-16 stampato e fatto spedire Un dramma per le iscrizioni: «L’anno scorso avevamo 200 corsisti, ora chissà»
Di Giusy Andreoli

VIGONZA. Quasi 16 mila pieghevoli della Università Aperta Vigontina con tanto di bollo, che dovevano essere recapitati entro la prima settimana di settembre a Vigonza, Campodarsego e Villanova, non sono mai arrivati a destinazione. I pieghevoli reclamizzavano le iscrizioni al dodicesimo anno accademico del sodalizio, che si sono aperte l’8 settembre, e la spedizione era stata affidata alla tipografia che li aveva stampati.

L’intero pacchetto, stampa e spedizione, era costato alla Uav quasi 2 mila euro, regolarmente fatturati, cifra che per un sodalizio che si autofinanzia è importante. Tutto il materiale era stato consegnato al centro di accettazione Cmp di Padova il 24 agosto, come attesta il cedolino timbrato che riporta anche il numero di invii (15.900), il peso unitario (9 grammi) e totale (143 chili). «Quando ci siamo accorti che i pieghevoli non erano arrivati, con il tipografo siamo andati alla sede PostaZone», racconta la docente Antonietta Dal Bo, responsabile Uav (www.uniapertavigo.it). «Da un ufficioall’altro si arriva "al commerciale" non aperto al pubblico e che non risponde mai al telefono nemmeno da ufficio interno. Si sono giustificati dicendo che per un errore i pieghevoli erano stati inviati "altrove", non mi hanno però saputo dire esattamente dove. E mi hanno offerto una seconda spedizione gratuita, il che mi è sembrata una presa in giro: la spedizione l’avevamo già pagata e poi avremmo dovuto ristamparli tutti e 15 mila. Oltretutto non ci hanno comunicato che li avevano persi, e questo è grave». Il danno causato all’Uav da questo disservizio è notevole. «Non riusciremo a offrire i corsi a 200 iscritti come l'anno trascorso, anche se abbiamo cercato di rimediare distribuendo a mano i 900 pieghevoli che avevamo tenuto per noi e i 400 difettati», si duole Dal Bo, che ora proporrà al direttivo dell’associazione di ricorrere alle vie legali.

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