Spider Man e il ritorno alle origini

Cineprime. Ragazzini in coda per un 3D (con poco 3D) in salsa romantica
Di Marco Contino

PADOVA. In spiaggia non c’è bimbo che non abbia i braccioli di Spider Man, o il costume rosso e azzurro con ragnatela. Un merchandising massiccio culminato con l’uscita ufficiale del nuovo episodio di Spider Man che, quasi in contemporanea mondiale, ha invaso 900 sale cinematografiche italiane. “The amazing Spider Man” non si presenta, però, come il quarto capitolo della saga dopo la fortunata trilogia di Sam Raimi: tecnicamente è un reboot, un nuovo inizio, con regista e protagonisti inediti. Anomalo per una serie così recente; logico per la Columbia che, per non perdere i diritti sull’Uomo Ragno, doveva fare un altro film e ha scelto di riavvolgere il nastro. Avanti, allora, con un’altra versione del nerd newyorkese Peter Parker, punto da un aracnide geneticamente modificato e, da allora, dotato di super poteri al servizio dell’umanità e di se stesso (il primo sentimento che lo muove è la vendetta).

Nel giorno del suo debutto sullo schermo, chiediamo ai quindicenni in fila per il biglietto se sono consapevoli che Spider Man ha cambiato volto (non più Tobey Maguire ma il londinese Andrew Garfield), regista (Marc Webb, il suo cognome in inglese suona come “ragnatela” con una “b” in più) e che sullo schermo rivedranno tutto daccapo. In molti alzano le spalle; qualcuno abbozza: «Ma c’è il 3D».

Già, il 3D: croce e delizia del film. Croce per chi deve indossare 2 ore e 12 minuti i pesanti occhialoni per vedere non più di qualche sequenza in stereoscopia. Delizia per gli esercenti che alzano il prezzo. E non ce ne sarebbe stato bisogno se è vero che l’aspetto più interessante del nuovo - del vecchio - Spider Man è proprio la ricerca delle sue origini, di come sono morti i genitori di Peter Parker, di quale mistero si celi dietro la società Oscorp, dove suo padre lavorava.

Né c’era bisogno del 3D per la storia d’amore con Gwen Stacy (Emma Stone) che aggiunge al film quella componente romantica stile “Twilight” che piacerà anche al gentil sesso. All’uscita dalla sala, dopo aver in parte scoperto perché Peter è stato cresciuto dagli zii, senza bruciarsi l’inevitabile sequel già programmato per il 2 maggio 2014, iragazzi si allontanano apparentemente soddisfatti. Contenti? «Sì, ma adesso aspettiamo il nuovo Batman».

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