Spray grigio oscura gli autovelox

Vandali in azione su due delle tre colonnine installate in paese

PONSO. Hanno imbrattato due delle tre colonnine installate sulla “Bresegana” e sulla “Moceniga” come deterrente alla velocità. A cinque mesi dalla loro installazione, i “Velo Ok” delle provinciali 76 e 91 hanno subìto il loro primo attacco vandalico. Lo scorso giugno l’amministrazione comunale ha disposto, lungo le strade che collegano Piacenza d’Adige a Ospedaletto Euganeo, l’installazione di tre contenitori cilindrici arancioni (i cosiddetti “Velo Ok”) in grado di ospitare apparecchi per la rilevazione di velocità. Dopo alcuni spostamenti, le tre strutture sono state collocate a Bresega e appena fuori dal centro abitato di Ponso, in zona Ciesazza.

Il “Velo Ok” di Bresega è rimasto immune, mentre i due della Ciesazza da qualche giorno sono stati imbrattati con della vernice grigia: qualcuno ha spruzzato il colore davanti alle finestre della colonnina in cui viene puntata la telecamera dell’eventuale autovelox.

L’attacco vandalico li ha resi di fatto inutilizzabili. È probabile che l’amministrazione comunale di Ponso non se ne sia ancora accorta, visto che l’episodio è recente e che nessuno dei due contenitori è stato ripulito e sostituito. I tre “Velo Ok”, peraltro, non sono praticamente mai stati usati come rilevatori di velocità: in questa prima fase hanno ospitato apparecchi per la rilevazione statistica del passaggio di auto lungo le provinciali e per il calcolo della velocità media. La loro azione è stata più che altro un deterrente. L’installazione della cabina a Bresega, in realtà, aveva addirittura permesso alla Provincia di rialzare il limite di velocità lungo via Chiesa di Bresega, precedentemente abbassato a 40 km/h: una delibera dell’ente specifica che «con i rallentatori di velocità mobili a cabina si presume che la velocità sarà notevolmente rallentata».

Nicola Cesaro

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