Stand per le sagre a villa Spessa C’è il no della Sovrintendenza

Silvia Bergamin / CARMIGNANO
Un nuovo edificio polifunzionale in via Spessa a Carmignano, stop dalla Soprintendenza. Il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha scritto al Comune di Carmignano e alla parrocchia, attivato un procedimento per la tutela di villa Spessa e dell’antico oratorio di Sant’Anna.
la variante contestata
L’intervento del Ministero arriva dopo che a luglio il consiglio comunale aveva deliberato all’unanimità – con la sola astensione di Insieme per Carmignano – una variante al Prg per l’area verde di via Spessa, di proprietà del Comune. L’obiettivo era quello di valorizzare lo spazio, dal momento che «esiste una reale esigenza di attività che si sviluppino all’area aperta e tale progettazione intende dare funzionalità a una struttura che possa servire come punto di sviluppo». L’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Bolis aveva quindi dato l’ok alla costruzione.
la struttura nel mirino
Si tratta di un fabbricato di 800 metri cubi, con una copertura di poco più di 200 metri quadrati, senza alcun costo per le casse municipali. Attraverso una convenzione, l’associazione culturale Sant’Anna – promotrice di numerose iniziative, dalla sagra di Spessa alla marcia sul Brenta passando per biciclettate e street food – ha la gestione dell’area e la possibilità di realizzare l’opera. Nella delibera si osservava che «sull’area oggetto dell’intervento non sono presenti vincoli paesaggistici, sebbene l’area sia classificata come paesaggio storico da tutelare e valorizzare ed in contesto figurativo dei complessi monumentali». Il mese scorso, però, in municipio è arrivata una missiva firmata dal soprintendente Fabrizio Magani, indirizzata anche alla parrocchia ed alla commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto.
lo stop del ministero
La Soprintendenza comunica «l’avvio del procedimento per l’imposizione di misure prescrittive di tutela indiretta a carico del complesso immobiliare villa Spessa con barchesse, annessi rustici, area pertinenziale e antico oratorio di Sant’Anna». L’urgenza è quella di tutelare il contesto che delinea villa ed oratorio in cui si trovano «le testimonianze della struttura fondiaria innervata dalla rete delle opere idrauliche rinascimentali».
monumento da tutelare
Un ambito “intatto”, con il Ministero che vuole difendere la storica integrazione fra arte, monumenti e ambiente naturale circostante. All’articolo 2, si osserva che «è inibita la modifica dell’attuale morfologia dei lotti di terreno, poiché da un’eventuale realizzazione di nuovi manufatti deriverebbe un’alterazione percettiva del bene culturale e verrebbero depauperate le caratteristiche di decoro che connotano il contesto»; all’articolo 3 si prescrive che i progetti di opere «dovranno essere sottoposti alla preventiva valutazione della Soprintendenza», che deciderà se siano o meno compatibili con le prescrizioni decise dal Ministero. —
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