«Strappati con violenza dalla vita»

Ieri l'ultimo saluto ad Urbana a fratello e sorella uccisi dal gas-killer
ANTONIO E SANTINA. I fratelli Bozzolan uccisi dal monossido. A destra: il funerale celebrato ieri a Urbana
ANTONIO E SANTINA. I fratelli Bozzolan uccisi dal monossido. A destra: il funerale celebrato ieri a Urbana
 
URBANA.
Uniti fino in fondo. Con un'unica cerimonia la comunità di Urbana ha dato ieri l'addio ad Antonio e Santina Bozzolan, 73 e 76 anni, fratello e sorella morti mercoledì sera nella propria abitazione. La coppia è stata intossicata dal monossido di carbonio della caldaia di casa, in via Corsarelli 109. Ieri la chiesa era gremita per l'ultimo saluto ad Antonio e Santina. «Anche se sappiamo che prima o poi qualsiasi vita si concluderà, questo è stato uno scossone troppo violento - ha riflettuto don Gianluca Bassan durante l'omelia - Sono stati strappati alla vita come si strappa una pianta dall'erba, violentemente. Eppure siamo consapevoli che niente e nessuno potrà strappare Antonio e Santina dalla mano del Padre. Una mano che conduce e sostiene». Durante la messa, concelebrata anche da don Marcello e don Gianni e partecipata anche dai rappresentanti dell'amministrazione comunale, don Gianluca ha raccontato la vita dei due fratelli: «Antonio, che ricordiamo ogni mattina con gli amici al bar, sapeva tessere relazioni quotidiane con semplicità. Santina aveva da sempre coltivato un profondo senso della famiglia. Ora siamo sicuri che avrà raggiunto il marito Giannino, morto solo lo scorso giugno». Il sacerdote ha invitato a non «farsi spiazzare dalla drammaticità di quanto accaduto: in cielo Antonio e Santina stanno contemplando la vita eterna. Le parole sono deboli, lo sappiamo, e per questo dobbiamo cercare la consolazione divina». Antonio, da 15 anni residente ad Urbana dopo aver vissuto a Balduina di Sant'Urbano, non era sposato e aveva raggiunto la sorella rimasta sola. Santina, pure lei nativa di Sant'Urbano ma da sempre vissuta ad Urbana, lascia i figli Michele e Marilena e le nipoti Sara ed Elisa. (n.c.)

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