Stupore in paese per l’imprenditore indagato per frode

SAN GIORGIO IN BOSCO. Fatture false, i finanzieri sequestrano case, auto e conti a Renato Campagnaro di San Giorgio in Bosco e al suo socio vicentino per 670 mila euro. La notizia ha creato un certo clamore: «È stato un fulmine a ciel sereno», ammette il sindaco Renato Miatello, «non ne ero al corrente. Conosco Campagnaro e la sua famiglia. Mi auguro che la magistratura faccia luce su questa spiacevole vicenda, che vede coinvolto il nostro compaesano». Lo scorso mese i finanzieri della Tenenza di Schio (Vi) hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal giudice per per indagini preliminari Massimo Gerace, di 2 immobili, 8 auto, conti correnti, depositi a risparmio, carte prepagate e partecipazioni societarie appartenenti a Campagnaro e al socio Stefano De Zen, 49 anni, di Thiene (Vi).
L’indagine era nata dagli esiti di un’attività di verifica fiscale nei confronti della società Atena Solution srl di Malo (Vi), che si occupa di trasporti su strada, di cui erano soci Campagnaro e De Zen e oggi amministrata da Gianluca Stragliotto. Le verifiche hanno permesso di rilevare la sistematica annotazione di fatture inesistenti emesse, sin dall’anno 2011, da quattro società italiane, per servizi di trasporto che, nella realtà, erano stati curati da una società di diritto slovacco. Gli approfondimenti investigativi hanno rilevato la natura di vere e proprie “cartiere” delle quattro società “filtro” usate dagli artefici della frode, che in tal modo hanno potuto beneficiare, tra l’altro, di un illecito risparmio di Imposta sul valore aggiunto per oltre 1,8 milioni. Le imprese “filtro” sono risultate prive di struttura patrimoniale, personale dipendente e mezzi con cui effettuare i trasporti fatturati. Inoltre, nelle perquisizioni a tappeto effettuate a novembre nelle province di Vicenza, Padova, Venezia e Roma, i militari hanno scoperto come le società filtro fossero state furbescamente domiciliate in immobili in disuso, piuttosto che in locali nella disponibilità di ignari cittadini extra-comunitari. Gli indagati hanno provveduto a presentare ricorsi al tribunale del riesame, allo scopo di rientrare in pieno possesso di quanto sottoposto alla misura cautelare. Nei giorni scorsi i giudici hanno però rigettato la richiesta. I legali degli indagati hanno puntualizzato come in aula dimostreranno l'innocenza di Campagnaro e De Zen.
Silvia Bergamin
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