Subsonica allo Sherwood: «Il nostro live vi farà vibrare»

Concerto della rock band torinese venerdì sera nel parcheggio dello stadio Euganeo: «È come partire da casa per tornare a casa»

PADOVA. «È come partire da casa per tornare a casa». I Subsonica, attraverso i social, hanno voluto annunciare con queste parole la loro data di domani sera, venerdì, alla festa di Sherwood a Padova: «Perché è a casa che ci sentiamo da quelle parti», spiegano. Dopo il tour ipertecnologico che ha tenuto banco nell'inverno scorso, la band torinese continua a stupirci con effetti speciali ma semplifica un po' le cose. Niente piani inclinati, scenografie meccanizzate e tute robotiche con tecnologia wearable: «Rimangono le luci rigorosamente a led e i visual molto intensi», dice il chitarrista Max Casacci «poi Boosta è riuscito a portare comunque le tastiere tanto in alto che così non si sono mai viste». Rispetto all'avveniristico tour nei palasport sarà certamente garantito un maggiore contatto col pubblico, anche per questioni logistiche e l a scaletta ha come protagonisti i brani dell'ultimo disco “Una Nave in Una Foresta” e molti classici. Entra in “rotazione” anche il nuovo singolo, “Specchio” uscito l'8 maggio, brano che affronta un tema delicato come quello dell'anoressia, non solo con la musica e le parole ma anche con un vero e proprio cortometraggio.

Altre novità? «Per il tour estivo», prosegue Casacci «andranno in cantina alcuni dei pezzi più rarefatti e ci concentreremo su quelli un po' più energici e dinamici. “Specchio” quest'inverno non la suonavamo, ce la siamo tenuta per l'estate. In più abbiamo costruito un po' di sorprese, alcuni inni un po' particolari». Si può fare qualche anticipazione? «Benzina Ogoshi, brano che abbiamo costruito un po' per gioco in stile open source con i nostri fan, verrà fusa in maniera divertente con un vecchio brano dei CCCP». “Non siete riusciti a bissare Microchip Emozionale”, recita il testo, è una frase che vi rode? «Quella frase è frutto di tutta una serie di umori captati negli anni, un po' di frasi fatte: il passato è sempre inarrivabile, era tutto meglio prima. L'abbiamo usata come finale di una serie di film girati durante le pause delle prove per “Eden” nella casa in campagna dei genitori di Ninja, il batterista. Alla sera non c'era molto da fare e abbiamo ideato una sorta di horror a puntate con un finale in cui venivamo uccisi dalla “commerciabilità”. Ha partecipato anche Madasky (Africa Unite) ed è lui a pronunciare quelle parole». A proposito di casa, perché siete affezionati Sherwood? «Io, in particolar modo, ricordo una delle primissime edizioni, ero in tour con gli Africa Unite, ma non come chitarrista. Iniziai come tecnico del suono nei tour. Dopo il loro concerto in un parco a Padova ho dormito con sacco a pelo sulla moquette di radio Sherwood. Erano gli anni '80. Vale per me e anche per gli altri della band: la casa è fatta dalle persone, ed è a loro che abbiamo pensato, dai primi concerti al Pedro ad oggi».

Ma cosa significa Subsonica e perché vi chiamte così? «Letteralmente è una frequenza di determinati herz, che smuovono le emozioni profonde e che fanno vibrare il corpo. Ci piace concepire il live come un tessuto di corpi, dove gioire ed emozionarsi tutti assieme». L’appuntamenti è domani alle ore 21.30 al Park dellostadio Euganeo a Padova; ingressi 15 euro.

 

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