Tabaccaio condannato, offese e minacce al giudice

«Una pallottola doveva essere usata per lei» tra i commenti on line. Il capo dei magistrati veneti: «Valuteremo se passare alla querela»

PADOVA Minacciata, paragonata ai tagliagola dell’Isis, definita una criminale.

«Una pallottola doveva essere tenuta per lei»; «speriamo che qualcuno ora vada a casa sua». La furia di Internet si scaglia contro la giudice Beatrice Bergamasco, rea di aver deciso in merito alla condanna di Franco Birolo a due anni e 8 mesi, oltre ad un risarcimento di 325 mila euro per l’uccisione del ladro che quasi 4 anni fa aveva sorpreso all’interno della sua tabaccheria a Civè di Correzzola.

Due anni e 8 mesi a Birolo, il tabaccaio di Correzzola che uccise un rapinatore
BARON.RAPINA TABACCHINO CIVE' DI CORREZZOLA

La giudice ha applicato per il risarcimento ai familiari del ladro morto le tabelle del tribunale per un decesso normale: qualche commento ironizzava che un ladro deve mettere in preventivo che entrare di notte in una casa o in un negozio può avere qualche rischio e quindi che la sua vita potrebbe - in linea teorica - valere meno.

Venerdì a Palazzo di Giustizia si respirava un clima di solidarietà verso il giudice, sia da parte dei colleghi che dei sostituti procuratori. L’attacco tra i commenti dei pezzi pubblicati on line dalle varie testate era stato pesante. I commenti alla notizia pubblicata su Facebook da Matteo Salvini sono più di 3 mila. Molti irripetibili. Con parole inaccettabili.

Civè di Correzzola, manifestazione di solidarietà per il tabaccaio condannato

Al fianco della dottoressa Bergamasco è scesa l’Associazione Nazionale Magistrati. «Valuteremo se perseguire alcune persone per quanto hanno scritto» sottolinea il giudice Lorenzo Miazzi, presidente dell’Anm veneta «eventualmente a fianco della collega. In passato l’abbiamo fatto per un altro collega». Duro anche il comunicato dell’Anm del Veneto. «La giunta Anm esprime la propria vicinanza alla collega, vittima di una inqualificabile quanto ingiustificata aggressione mediatica, osservando che ha svolto il proprio dovere in autonomia ed indipendenza, applicando la legge, senza farsi condizionare dal clima fazioso che purtroppo circonda processi di questa natura. Manifesta profonda indignazione per i volgari e beceri commenti nei confronti del giudicante comparsi su Facebook e su altri forum, i quali dimostrano come la vicenda venga utilizzata senza alcuno scrupolo e vergogna per delle evidenti finalità politiche che nulla hanno a che vedere con l’esercizio del diritto di critica».

L’Anm stigmatizza altresì le modalità con le quali da alcuni organi di stampa è stata riportata la notizia relativa alla sentenza all’esito del processo a carico di Franco Birolo. «Rimarca infine come costituisca normale esplicazione della dialettica processuale il fatto che il giudice non sia vincolato alle conclusioni formulate dal pubblico ministero, ben potendosene discostare dal momento che è egli che si assume la responsabilità della decisione finale». Il pm Benedetto Roberti infatti aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato. Schierato a sostegno del giudice anche l’ordine degli Avvocati che interviene con il suo presidente Francesco Rossi «sull’attacco personale mediatico rivolto al giudice Bergamasco. «Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati esprime la propria solidarietà nei confronti del giudice Bergamasco, che svolge la propria attività quotidiana con scrupolo e serietà. Le sentenze possono essere criticate e impugnate, senza mai però trascendere i limiti del rispetto delle istituzioni e delle persone». Ieri il giudice Bergamasco era nel suo ufficio e non ha voluto commentare nè la sentenza nè gli attacchi che sta subendo. La sentenza sarà pubblica tra 45 giorni.

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