Tardivo, precoce, variegato Da Treviso a Gorizia tutta la bontà del radicchio

Una tavolozza di colori che spazia dal rosso intenso al carminio e al rubino esaltati da candide nervature, oppure tante sfumature dal rosso al bianco percorse da striature verdi-giallastre. Solo loro sono così: i radicchi invernali. Belli da vedere, ottimi da gustare. Tra tutti, i radicchi rossi trevigiani conquistano in questo periodo un posto d’onore tanto nelle cucine casalinghe quanto in quelle professionali: Tardivo, Precoce e Variegato di Castelfranco sono pronti a tentare i palati e dopo le prime manifestazioni gastronomiche autunnali a base di solo Precoce, dal 6 all’8 dicembre la 112esima edizione dell’Antica Mostra del Radicchio Rosso di Treviso, nel cuore della città, inaugura la stagione del Tardivo, che deve aspettare le prime gelate per completare la sua lavorazione.
Seguiranno fino a marzo una moltitudine di altre feste e mostre: 14 e 15 dicembre a Mogliano Veneto; dal 10 al 19 gennaio a Zero Branco, il 12 gennaio a Mirano; dal 17 al 19 gennaio a Preganziol; dal 24 gennaio al 2 febbraio a Dosson di Casier. E poi ci sono le cene gourmet itineranti, nei “Ristoranti del Radicchio” fino a febbraio, e in quelli di “CocoRadicchio”, dal 30 gennaio al 4 marzo. Dovunque, insomma, in provincia di Treviso ma anche in quelle di Venezia e di Padova le occasioni per gustare il fiore più gustoso dell’inverno non mancano. Ma il radicchio rosso, quello che grazie al sapiente intervento manuale dell’uomo manca del consueto colore verde della clorofilla, è anche quello di Chioggia – che lo festeggia a fine marzo – e di Verona, festeggiato con varie iniziative. E poi c’è la pregiata Rosa di Gorizia, che cresce esclusivamente nel territorio isontino, e l’ancora più esclusiva Rosa dell’Isonzo, che solo una ventina di produttori coltivano nell’ancora più circoscritta area di Gradisca. Un mondo di fragranze rosse tutte da gustare. —
Marina Grasso
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