Tariffe delle prostitute o uno scherzo?

ARCELLA
Da due settimane, sulla vetrina centrale della cabina della Telecom, che si trova proprio davanti all’ingresso della cosiddetta Casa Rossa (ossia il Distretto Sanitario Nord dell’Usl 16), è apparsa una strana scritta. Con la tecnica del collage delle lettere asportate, probabilmente, da un giornale, è scritto, testualmente «Un’ora 130 euro. Mezz’ora 50. Minimo 40». Come in genere fanno le lucciole, non è stato mai scritto il numero di telefono a cui far riferimento nel caso che un eventuale cliente volesse accettare l’offerta della prostituta, che ha scritto il messaggio sulla cabina. A questo punto, come diceva Antonio Lubrano nella trasmissione Mi Manda Rai Tre, la domanda sorge spontanea. Si tratta di una vera prostituta, che, alla sera, esercita anche in strada proprio all’incrocio tra le vie Jacopo Avanzo e Giusto de’ Menabuoi oppure siamo davanti ad un buontempone che ha voluto prendersi gioco dei passanti scimmiottando le numerose lucciole, quasi tutte rumene, che «lavorano» nei pressi della cabina?
«Ma quale avviso pubblico messo sulla cabina da una delle lucciole –dice il titolare del bar Al Bocconcino – Nessuna prostituta ha mai messo un avviso del genere per cercare nuovi clienti, senza scrivere anche il numero telefonico dove contattarla. Tutte le ragazze che, alla sera, battono i marciapiedi da quelle parti, fanno sesso per soli 20-30 euro e non certo per 130».
Insomma, la è diventata un «mistero». Se ne stanno interessando anche i vigili anche perché, dalle 22,30 alle 5, quella è Ztl. (f.pad.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova