Telefono pubblico addio, spariscono altre 16 cabine

In città ne sono rimaste 344: nell’ultimo anno ne sono state già state tolte 35. Avvisi di rimozione nelle vie San Prosdocimo, Facciolati e alla Sacra Famiglia
MARIAN - CABINE TELEFONICHE. VIA SAN PROSDOCIMO
MARIAN - CABINE TELEFONICHE. VIA SAN PROSDOCIMO

PADOVA. L’opera di smantellamento prosegue serrata e inesorabile e in questi giorni nuovi cartelli rossi sono tornati a testimoniarlo: «Questa cabina sarà rimossa dal 16 giugno». Sono 16 le cabine telefoniche o semplici telefoni al palo che Telecom vuole togliere entro l’anno. «Una telefonata allunga la vita» diceva uno storico spot, oggi sono le cabine ad avere la vita corta: tra città e provincia ne sono rimaste 507, di cui ben 344 in città. Nell’ultimo anno ne sono già state rimosse 35.

Tra la cabine destinate a sparire, quella di via Pellizzo. «Questa cabina sarà rimossa dal giorno 16 giugno 2015. Gentile utente, per chiedere che questo telefono pubblico resti attivo può inviare una mail attraverso posta elettronica certificata all’indirizzo cabinatelefonica@cert.agcom.it entro 30 giorni dalla data di affissione di questo avviso. Indicando i suoi dati, l’indirizzo della cabina e la motivazione della richiesta». Probabilmente nessuno la “salverà” e nemmeno le altre cabine che sono sulla lista delle rimozioni di Telecom. Tutti muniti di cellulari, smartphone e sofisticata tecnologia due punto zero: telefonare è diventata una questione del tutto individuale. Restano gli immigrati che, tuttavia, preferiscono i call center e le schede internazionali.

L’Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - ha dato il via libera a Telecom per iniziare lo smantellamento delle ultime “reliquie”, che spariranno al ritmo di 30mila all’anno. Resteranno quelle collocate negli ospedali, nelle caserme, nelle scuole e in quei Comuni scarsamente coperti dalle reti mobili. Tutte le altre sono destinate a scomparire, a meno che non trovino dei cittadini pronti a difenderle.

Ne sono già state rimosse 35 nell’ultimo anno, di cui sei in provincia: quattro ad Abano, una a Mestrino e una a Vigonovo. In particolare, nel 2015 spariranno le cabine in via San Prosdocimo; in via Cremona, civico 2; via Gattamelata, 182; via Alfieri, 5; via Altichiero, 43; via San Michele Arcangelo, 6; corso Stati Uniti, 18; infine due in via Facciolati, rispettivamente civici 12 e 146, e alla Sacra Famiglia.

Inoltre, a Padova resistono 59 telefoni negli esercizi commerciali, ovvero bar, pasticcerie e ristoranti. La distribuzione delle cabine è capillare, tutti i quartieri della città hanno almeno un telefono pubblico. Anche se la maggior parte si trova in centro (70 telefoni). A seguire Arcella (addirittura 25 telefoni); zona ospedali (22); stazione-Fiera (13); zona industriale (9), infine Portello (7). Spiccano via Giustiniani con 14 cabine telefoniche; via Facciolati 11; largo Europa sei; corso Stati Uniti cinque; piazza Garibaldi cinque e piazzale Stazione 4. Alla Stanga, in via Pellizzo, la cabina condannata all’ultima chiamata, non trova tanti protettori. Per i più è, anzi, «un ricettacolo di sporcizia e sudiciume», quando va bene, altrimenti «un vespasiano e “ufficio” di spaccio e illegalità». Solo una mamma, oggi quarantenne, ha ricordato che in quella cabina parlava con il suo innamorato: erano gli anni Novanta.

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