Telenuovo, fondi truffa e diritti d’autore violati, ora indagherà Verona

Incompetenza territoriale di Padova, il procedimento penale si sposta
Il pubblico ministero Sergio Dini in udienza
Il pubblico ministero Sergio Dini in udienza

PADOVA. Accusati di aver violato le norme sui diritti d’autore trasmettendo film per cui non avevano l’autorizzazione e di aver ottenuto fondi dichiarando di rispettare il codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori mentre invece mandavano in onda anche pellicole pornografiche: per Luigi Vinco e Mario Zwirner, rispettivamente legale rappresentante e amministratore delegato di Editrice Tnv (Telenuovo), il pubblico ministero Sergio Dini aveva chiesto il rinvio a giudizio.

Ma il procedimento penale ora lascia Padova e si sposta a Verona. Venerdì mattina, infatti, il giudice per l’udienza preliminare Elena Lazzarini ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale della Procura padovana sollevata dall’avvocata Anna Desiderio.

In particolare a Vinco il pubblico ministero Dini contestava di aver trasmesso abusivamente sull’emittente Telenuovo programmi e pellicole per cui non aveva l’autorizzazione, violando quindi i diritti d’autore. Con in più l’aggravante di aver esercitato in veste imprenditoriale le attività di riproduzione, assumendo il ruolo di produttore e organizzatore. La violazione include oltre 50 trasmissioni.

A Vinco e Zwirner, in concorso, il pm contesta la truffa per aver ottenuto una serie di finanziamenti, per un ammontare complessivo di oltre 3 milioni di euro (solo in parte liquidati) dichiarando falsamente di essere in regola con il codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori in Tv e di rispettare gli obblighi in particolare per la messa in onda di pellicole a contenuto pornografico.

Ma non sarà più il Tribunale di Padova a proseguire il procedimento. Ieri il gup Lazzarini ha infatti accolto l’eccezione di incompetenza territoriale avanzata dalla difesa demandando tutto alla Procura di Verona, come per altro era già stato determinato per un precedente troncone del procedimento. Ora spetterà quindi ai procuratori veronesi decidere se confermare o meno la richiesta di rinvio a giudizio. —


 

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