Tentata concussione assolta l’avvocato Fortin

La legale era accusata assieme a due carabinieri, che sono già stati condannati di aver preteso dei soldi da un paio di automobilisti per evitare una denuncia
Di Carlo Bellotto

ABANO TERME. È stata assolta l’avvocato Sabrina Fortin, 42 anni, accusata di concorso in tentata concussione con due carabinieri, già condannati a 10 mesi (Antonio Lucia di Abano) e 6 mesi (Stefano Carancini di Teolo). Entrambi avevano scelto il rito abbreviato. Fortin, esponente di Destra Veneta, ha deciso di affrontare il processo difesa dal penalista Emanuele Fragasso e la scelta le ha dato ragione. Secondo la procura avrebbe fatto da “esattore” per conto dei militari, all’epoca dei fatti in servizio ad Abano: avevano proposto a due giovani di “chiudere un occhio” e di non mandare avanti l’iter di una denuncia, in cambio di denaro. Il pubblico ministero Sergio Dini aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi, argomentando in aula le sue contestazioni al legale, ma il tribunale in composizione collegiale, presieduto da Alessandro Apostoli Cappello, ha deciso per l’estraneità ai fatti e quindi per l’assoluzione. Fortin si era proclamata innocente sin dall’inizio dell’indagine. È il 9 maggio del 2011 quando il pubblico ministero Paolo Luca, con degli ufficiali di polizia giudiziaria, esegue due perquisizioni negli studi dell’avvocato Fortin. Da tempo è aperta un’inchiesta che coinvolge il legale e due suoi clienti, i carabinieri Lucia e Carancini, accusati di barattare soldi per chiudere gli occhi di fronte a qualche (vera o addirittura presunta) violazione, mentre avrebbe fatto da “intermediario” per battere cassa a nome e per conto dei due militari l’avvocata, candidata alle amministrative per il Pdl, esponente di “Destra veneta”. Il 5 marzo dell’anno scorso è Fabio L., 20 anni di Albignasego, a denunciare quanto accaduto la sera dell’8 dicembre 2010 nella discoteca Circular di Maserà: era stato invitato a mostrare i documenti dai due militari, apostrofati con tono offensivo da un giovane del suo gruppo. Qualche giorno più tardi si era sentito proporre il pagamento di un risarcimento, poi era arrivata una nuova richiesta per evitare la querela e l’invito a trattare con l’avvocato Fortin. Il legale è perentorio: la denuncia è evitabile pagando una somma di 3 mila euro. Il ragazzo non salda e l’1 marzo i carabinieri lo denunciano. Ma c’è un altro caso. A presentarsi in caserma per denunciare i militari e il legale, è anche Emanuel B., 39 anni di Montegrotto: il 10 marzo stava per uscire da un’area sosta davanti all’Hy Caffè di Abano quando un pedone picchia sul finestrino: «Mi stavi investendo». Qualificatosi come carabiniere, lo sconosciuto promette: «Sarai contattato». Qualche giorno più tardi il militare si presenta a casa sua in pattuglia e fornisce all’uomo il recapito dell’avvocato Fortin, aggiungendo: «Sei stato fortunato che non avessimo l’etilometro...». Contattato, l’avvocato Fortin precisa la richiesta per evitare guai: 4 mila euro di risarcimento.

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