Tentativo di furto all’ottica “In vista”

Esasperato il titolare del grande punto vendita a Solesino: «I ladri mi hanno preso di mira»

SOLESINO

Dal 2002 a oggi, l’ottica “In vista”, in via XX Settembre 184 proprio vicino al semaforo della statale, è stata oggetto di reiterati tentativi di furto, l’ultimo dei quali soltanto a poche ore fa. All’una e cinquantadue del mattino di ieri sono infatti scattati gli allarmi che segnalavano un tentativo di effrazione all’ ingresso principale dello stabile. Le videocamere a circuito chiuso sono riuscite a immortalare un uomo con il volto coperto da un passamontagna, che è poi riuscito a dileguarsi nonostante il tempestivo arrivo delle forze dell’ordine. «Temo che questo sia solamente l’inizio – dice il proprietario dell’attività, Claudio de Felice – E’ una storia già vista: prima si presenta un solo uomo, per capire quale sia il punto debole del negozio e i tempi di reazione dei carabinieri. Poi, nel giro di poco tempo, seguono nuove manovre, di più persone, fino a quando riescono a entrare». Traspare la viva preoccupazione dalle parole dell’esercente, quasi si sentisse preso di mira. Nonostante gli ingenti investimenti effettuati per migliorare la sicurezza dell’impresa di famiglia, tra i quali l’installazione di un sistema di fumogeni che si attiva a scasso avvenuto, de Felice non riesce più a sentirsi al sicuro, senza contare l’effettiva perdita economica derivante dalle due razzie portate a termine, per un valore prossimo agli 80.000 euro. «Per un’azienda come la mia – dice – l’aver patito simili ammanchi è stato un brutto colpo. Ma soprattutto, ciò che mi turba profondamente è il fatto che questi criminali si sentano in grado di agire sapendo che il rischio di finire in prigione è davvero basso». Ciò che sottolinea de Felice è che i reati che vengono definiti “comuni” in realtà pesano enormemente sulla vita della comunità, non solo dal punto di vista economico, ma particolarmente per quanto riguarda la sensazione di essere alla mercé di chi crede che in Italia viga un regime di impunità.

Lorenzo Conforto

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