Ticket non pagati, Equitalia stanga i furbi

PADOVA. Un buco da quasi 820 mila euro. È il credito vantato dall’Usl 6 Euganea per il mancato pagamento dei ticket tra il 2016 e il 2017. Colpa dei furbetti della sanità, i pazienti che si dimenticano di saldare il conto in ospedale. C’è chi se ne va prima di pagare la prestazione del Pronto soccorso, chi si dimentica di saldare il conto della visita ambulatoriale o chi non disdice in tempo gli esami diagnostici.
Con l’unificazione delle tre ex Usl padovane - 15, 16 e 17 - l’amministrazione ha deciso di intensificare l’attività di recupero crediti. Durante il 2017 sono partite, per posta tradizionale, 16 mila lettere di sollecito bonario ai “portoghesi” della sanità.
Solo 6.400 cittadini, però, hanno provveduto immediatamente a estinguere il proprio debito. Gli altri ora rischiano di dover fare i conti con Equitalia.

Nel corso del 2018, infatti, i pazienti più indisciplinati, si vedranno recapitare a casa prima una lettera raccomandata con avviso di ricevimento e poi una cartella esattoriale. Come da disposizioni nazionali e regionali, le Usl devono provvedere a recuperare i mancati pagamenti dei ticket (per prestazioni ambulatoriali e di pronto soccorso), applicando inoltre sanzioni amministrative in caso di mancata disdetta della prenotazione e per mancato ritiro del referto.
Per l’attività di recupero crediti, da gennaio 2017, l’Usl ha iniziato a utilizzare un software dedicato che, attingendo i dati dal sistema di prenotazione e cassa, genera automaticamente le pratiche di recupero del credito, verificando inoltre, dopo l’invio della lettera di sollecito, l’adempimento da parte dei debitori.
«Questo grosso lavoro», spiega l’amministrazione, «ha avuto come logica conseguenza una notevole attività di confronto con i cittadini, ai quali sono dedicati due numeri telefonici, un indirizzo e-mail e la disponibilità di due operatori che giornalmente danno informazioni».
Ecco i dati nel dettaglio. Dal primo gennaio 2016 al 30 settembre 2017, le pratiche per ticket ambulatoriali sono state 3.847 per 223 mila euro. Gli utenti adempienti dopo il primo sollecito sono 1.084 (ovvero il 28%), per un importo di oltre 31 mila euro. Nello stesso periodo, i ticket non pagati del Pronto soccorso (riferiti esclusivamente ai codici bianchi) sono stati 4.975 per un importo complessivo di 345 mila euro. Hanno già saldato il conto in 1. 445, circa il 30% del totale, per 62 mila euro.
Le mancate disdette di esami e visite, dal primo luglio 2016 al 31 dicembre 2017, ammontano a 7.953 per la somma complessiva di 245 mila euro. In questo caso gli utenti adempienti dopo il primo sollecito sono 3. 823, pari al 48%, per 121 mila euro. «La mancata presentazione ad un esame o una visita», chiarisce l’amministrazione, «dall’1 gennaio 2017 è punita con la sanzione del pagamento dell’intero costo della prestazione; questo significa che la mancata presentazione, senza giustificato motivo, per esempio, ad una Tac, ad una risonanza magnetica o ad una scintigrafia comporta l’addebito di una somma pari a centinaia di euro. Questa circostanza, unita ad una efficace politica di informazione, ha fatto sì che il numero delle mancate presentazioni sia diminuito nel 2017 rispetto al 2016 con un conseguente miglioramento dei tempi di attesa». Per il mancato ritiro dei referti non si registrano valori significativi sia per numero di pratiche contestate che in ordine all’importo recuperato.
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