Torna il mercatino del quartiere

Dall’incrocio con via Aspetti fino al santuario di Sant’Antonino

ARCELLA. Tra poche settimane, con il ritorno della primavera, in viale Arcella, cuore del quartiere più grande della città, sarà ripristinato il mercatino domenicale, promosso, nell’autunno scorso, dai commercianti e dagli esercenti della zona. In particolare, da Carla Tonello, titolare del negozio di abbigliamento omonimo, dal napoletano Mario Casanova, gestore della pizzeria Al Campanile e anche da altri negozianti del viale. A novembre i partecipanti furono ventidue.

Nell’edizione primaverile del mercato i commercianti, che offriranno le loro mercanzie su un banco in strada, potrebbero essere di più. I negozianti e gli esercenti, pur essendo sempre disponibili a lavorare anche alla domenica per vivacizzare un quartiere che, nei giorni festivi, resta, quasi sempre, deserto, lanciano un appello sia al vicesindaco, Ivo Rossi, sia all’assessore al verde pubblico, Andrea Micalizzi. «Il mercatino sarà molto più bello ed accogliente se tutto il viale, dall’incrocio con via Tiziano Aspetti al santuario di Sant’Antonino, sarà più fiorito e sistemato come verde pubblico», sottolinea Carla Tonello, ex delegata Ascom per l’Arcella, «sono ormai mesi che Micalizzi ci ha promesso che i tecnici e gli operai del Comune avrebbero piantato nuovi alberi laddove sono stati tagliati perché ammalati e pericolanti ed avrebbero potato tutti gli alberi proprio in questo periodo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Sono mesi che mi ha promesso che sarebbe venuto in viale Arcella a bere un caffè assieme a noi commercianti ed invece non si è fatto ancora vedere. Approfitto del giornale per rinnovargli l’invito».

Intanto, a proposito di verde comunale, non si placa, in zona, la protesta dei residenti sia di via Jacopo Avanzo sia di via Giusto de’ Menabuoi. Tutti gli abitanti delle due strade, distanti tra di loro appena trecento metri, hanno fatto sapere più volte a tutta l’amministrazione comunale che gli alberi in questione non vanno abbattuti, ma solo potati. (f.pad.)

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